Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Cagliari ha eseguito tre controlli antiriciclaggio nei confronti di altrettanti professionisti operanti nel capoluogo.
Nel primo caso i militari, durante i controlli, hanno riscontrato l’omessa comunicazione di operazioni sospette al Ministero dell’Economia e delle Finanze ad opera di un professionista contabile nell’esercizio della propria attività di consulenza nei confronti di un cliente: nella circostanza di specie, lo stesso aveva omesso di comunicare una movimentazione di denaro contante di 8.950 € di un proprio assistito – e quindi superiore alla soglia consentita di 3.000 € – frazionata in un arco inferiore ai sette giorni e senza l’utilizzo di strumenti tracciabili o intermediari autorizzati, in violazione alle disposizioni che disciplinano le limitazioni all’uso del contante.
Per il professionista ed il suo cliente – ed altri due soggetti obbligati in solido con quest’ultimo, sono scattate sanzioni amministrative per ciascuno di loro fino a 15.000 €.
In una seconda circostanza, invece, durante un controllo ad un professionista del campo giuridico, l’attenzione delle Fiamme Gialle si è focalizzata su una operazione commerciale di 400.000 € posta in essere da un suo cliente connotata da alcune circostanze singolari.
Difatti, dall’esame della documentazione esaminata e dall’analisi particolareggiata delle dinamiche sottese ai negozi giuridici posti in essere, sono emerse circostanze che hanno delineato condotte mirate a dissimulare un reale negozio giuridico, quali l’utilizzo di prestanome e condizioni contrattuali antieconomiche ed appositamente realizzate per giustificare i flussi finanziari in uscita dal Paese.
Il professionista, in questa circostanza ha omesso di adempiere ai previsti obblighi di segnalazione di operazioni sospette, circostanza che sarebbe dovuta derivare dal preciso compimento di alcuni controlli – in questo caso omessi – quali l’analisi dei fattori di rischio, la valutazione del profilo del cliente, un accorto esame della documentazione in suo possesso e l’applicazione di indici di anomalia.
Anche in questa circostanza, per il professionista ed il suo cliente sono state irrogate sanzioni fino a € 3.000 ciascuno. In un terzo caso, i controlli, operati su un agente in attività finanziaria, titolare di un money transfer – un servizio di trasferimento di denaro effettuato senza l’utilizzo di conti di pagamento o bancari – hanno permesso di appurare che lo stesso ha ricevuto da 55 clienti denaro contante per importi superiori ai 1.000 € per singola operazione, destinato ad essere trasferito verso l’estero, in forma frazionata ed in un breve arco temporale, inferiore ai sette giorni prescritti.
Utilizzando la metodologia conosciuta come smurfing (una tecnica di transazioni frazionate), l’agente finanziario ha consentito ai propri clienti di trasferire, in 59 circostanze, denaro contante per complessivi 99.753 €, eludendo così la specifica normativa che impedisce l’invio per il tramite di money transfer di somme di denaro contante per cifre superiori ai 1.000 € per operazione. Per l’agente finanziario e i 55 clienti – mittenti del denaro – sono scattate sanzioni fino a 50.000 € per ciascuno di loro.
Quest’ultima condotta illecita, non è nuova nella esperienza operativa delle Fiamme Gialle cagliaritane: alcuni mesi fa, un altro operatore finanziario con sede in Cagliari è stato sanzionato per la medesima fattispecie. Nella circostanza, sono stati contestati 125 trasferimenti di denaro ad opera di 49 clienti per complessivi 130.036 €, tutti inviati, sempre attraverso smurfing, in violazione della specifica disciplina per i money transfer sulla limitazione all’utilizzo del contante.












