Cagliari, strage di imprese nel 2015: l’allarme di Confesercenti

I dati forniti dal Centro Studi della Confesercenti Nazionale, sull’andamento delle aperture e chiusure delle attività legate al commercio


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Commercio in caduta libera nella Provincia di Cagliari, dove la crisi continua a fare vittime tra le imprese locali. E’ quanto emerge dai dati forniti dal Centro Studi della Confesercenti Nazionale, sull’andamento delle aperture e chiusure delle attività legate al commercio sia in sede fissa (alimentare e non con particolare riferimento alle aziende legate all’abbigliamento), del commercio su area pubblica, e del commercio on line.

La contrazione delle imprese del commercio in Provincia di Cagliari ha fatto segnare un segno negativo ancora pesante (-155), con una forte incidenza delle cessazioni da parte delle imprese non alimentari. “Se si considera inoltre che il totale in Sardegna è pari a -331 – si legge i una nota di Confesercenti – si capisce subito che la nostra provincia ancora detiene il triste primato nei saldi negativi tra nuove aperture e chiusure. Un dato allarmante, che riguarda in modo particolare le attività non alimentari e non specializzate, ma ancora di più lo è perché ormai da diversi anni questi dati sono in caduta libera, senza che si riesca a porre freno a questa situazione”.

Il settore del commercio su area pubblica invece continua a tenere duro e a far registrare una inversione di tendenza rispetto agli altri comparti che invece sono ormai da diversi anni in caduta libera. Infatti il saldo tra nuove aperture e chiusure fa registrare un saldo positivo pari a +62, con un + 44 nella specifica dei capoluoghi di provincia. “Le ragioni di questo risultato – spiega l’associazione di categoria – risiedono in particolare nel fatto che circa l’80% delle nuove imprese di questo tipo nascono da extracomunitari che si regolarizzano per svolgere questo tipo di commercio che, da sempre, rappresenta un ‘polmone’ attraverso il quale molti operatori riescono a uscire dal ‘nero’”.

Poi ci sono le attività di commercio on line nella “vecchia” provincia di Cagliari che non sembra che abbiano ancora preso questo grande spazio rispetto alla attività commerciale tradizionale. Infatti, risultano iscritte solamente 136 unità e si registra un saldo negativo tra nuove iscrizioni e cessazioni pari a -6. Il mondo del web, che sicuramente ha potenzialmente uno spazio di azione enorme, stenta ancora, per certi versi, a decollare. I settori che più di altri hanno subito la crisi dei consumi? I negozi di abbigliamento, di calzature e degli accessori moda: nel primo quadrimestre del 2015 si registra un segno negativo nel saldo tra nuove aperture e chiusure delle imprese pari a -36 con un pesante -12 nella città di Cagliari. “Ci auguriamo – fanno sapere da Confesercenti – che interventi di natura economica e finanziaria, legati soprattutto alla apertura da parte degli istituti bancari per il credito alle imprese, diano un po’ di respiro nei prossimi quadrimestri, aiutando un settore importantissimo come quello della micro e piccola impresa della distribuzione commerciale”.