di Giada Cilloco
” Tratto da una storia vera… ”
Oggi siamo state in magistero per cancellare e modificare una serie di scritte sessiste e offensive. Abbiamo deciso di non nasconderci perché un certo tipo di contenuti non dovrebbero apparire in nessun luogo, tantomeno in un posto che dovrebbe essere di cultura e sapere. Buona lettura.
H. 8.00 a.m – E’ iniziato il nuovo anno!Significa che è arrivato il momento di concretizzare il mio “Quell’esame lo do a gennaio”. Magari riesco a darne due…o quattro. Magari cerco di essere realista. E magari per iniziare bene mi trasso pure un po’per andare in biblioteca.
H. 10 a.m-Mi piazzo alla fermata del 5. Un uomo sulla quarantina mi chiede una sigaretta e lo fa guardandomi insistentemente le gambe. Sapevo che non era il caso di mettere la gonna per andare a studiare. Ma è una bella giornata e non la mettevo da un sacco…Però, un attimo. Perché mi devo mettere questi problemi?? Perché devo dare spiegazioni??Perché il mondo è pieno di alluppati?? “NO, NON CE L’HO UNA SIGARETTA!”, rispondo irritata mentre l’uomo continua a non guardarmi in faccia e quando solleva lo sguardo dalle mie gambe ,lo fa solo per dirmi “Iiiiih, già sei acida!” e, con aria indignata, si allontana continuando a guardarmi le gambe. Ok. La giornata sta iniziando male ma salgo sul 5 e provo a non pensarci. Il pullman è pieno e due ragazzi, presumibilmente sui 16/17 anni, parlano delle loro vacanze natalizie: “Ashcò, non hai capito che a capodanno mi sono fatto Valeria…” – “Eh bah?Ma non stavi uscendo con Silvia?” – “Ma bah!Ci sono uscito due volte ma era una figa di legno. Poi due giorni dopo capodanno l’ho finita con Stefania…ero scimmiato perso” – “E te la sei fatta?” – “Eja!”- “Grande, zioooo!”. Frugo nervosamente la borsa in cerca degli auricolari…- “C’è passata pure Ilaria!E’che quella è un po’egua!Si è fatta mazzi di tipi che conosco”…DOVE SONO GLI AURICOLARI???Non li trovo e decido di scendere una fermata prima. Non riesco a trovare mezza giustificazione e a pensare “Vabbè, dai, non hanno ancora raggiunto un certo tipo di maturità…devono crescere!”. Non ci riesco perché è così che vieni cresciuto dalla società. Anche nel 2018.
H.10.15- Arrivo al magistero e ancora rifletto. Prima di entrare in biblioteca vado in bagno e i miei pensieri vengono interrotti da una scritta su un muro. “Uomo!Rivoltati contro le crabe montate . Basta like alle egue. Solo colpi di minca in testa. Power man.” Bah…si vede che a questo tipo faceva male la mano a furia di farsi le seghe e doveva trovare un altro modo per sgranchirsela. Esco dal bagno e più in là ne trovo delle altre: “Crabe egue montate a foras”…”Femminismo uguale vittimismo”…sempre la solita mano dolorante e misogina. Io non scrivo per spiegarvi cosa sia il femminismo perché uno già dovrebbe saperlo prima di menzionarlo. Dovrebbe.
Chiudiamo un occhio alla fermata del bus, ne chiudiamo un altro e vorremmo tapparci le orecchie in pullman e quando mettiamo piede all’università, luogo di studio frequentato da persone anagraficamente mature, ci accorgiamo di non avere un terzo occhio da chiudere e che proprio a furia di chiudere gli occhi abbiamo permesso che la misoginia entrasse anche all’interno delle mura che dovrebbero darci un certo tipo di formazione per un domani.
Non possiamo accettare che queste scritte restino da nessuna parte, tanto meno in un luogo dove le persone apprendono e si devono poter sentire a casa. Noi vogliamo sentirci a casa ed essere libere di essere come vogliamo, compreso “crabe montate” ed “egue”. Queste frasi non verranno cancellate ma adattate alla nostra libertà, alla presenza di chiunque, con noi, si voglia sentire libero.













