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Un edificio occupato, materassi e siringhe sparsi tra le viuzze dove abitano decine di famiglie cagliaritane. Nel capoluogo sardo è nuovamente emergenza tra via Col di Lana e via Hermada, sino ad arrivare al ponte che sovrasta via Po. Lo stabile, di proprietà della Regione, è abbandonato da anni ed è stato più volte il “covo” di indigenti e sbandati. Da qualche mese, però, chi ci abitava l’aveva lasciato. Nelle ultime due settimane qualcun altro è riuscito a sfondare una delle serrande delle finestre. E, in parallelo, sino al viale Monastir vari residenti si sono ritrovati le automobili svaligiate, con i vetri rotti e, in alcuni casi, anche le gomme bucate. Una situazione da allarme rosso in un punto che segna uno degli ingressi in città, dove abbondano anche negozi e uffici. Chi abita nella zona si è rivolto tante volte al Comune e alle forze dell’ordine, oltre che a Casteddu Online, per denunciare ciò che stava capitando.
“Si può dire che nell’ultimissimo periodo la situazione sia pure peggiorata. Non c’è solo inquinamento, legato ai tanti rifiuti di ogni tipo abbandonati che ormai hanno formato varie discariche a cielo aperto, ma ci sono anche siringhe”, racconta Marco Tatti, cameriere, dopo avere spedito l’ennesima email alla polizia Locale: “Ho sentito tutte le forze dell’ordine, dicono che possono fare ben poco perchè quello stabile è privato. Qui tutto sta degenerando e ci sentiamo davvero in pericolo, quasi ogni notte ci sono danneggiamenti alle auto e veri e propri furti. Tutta l’area è diventata uno schifo, sempre più invivibile”.