Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp
I cagliaritani non ci stanno: la tassa nazionale sui sacchetti “biologici” – costo di 1 o 2 centesimi, legato a qualunque tipo di prodotto venduto sfuso – manda su tutte le furie soprattutto i clienti. Con i commessi e i titolari dei supermercati che hanno le mani legate: lo scontrino segna in automatico il balzello, impossibile evitarlo. Così, alle casse è un coro di lamentele.
“I primi riscontri sono molto negativi, i clienti non comprendono come mai debbano acquistarle e non possano portarsele da casa”, spiega Paolo Asuni, da due anni lavoratore in un market di via Palestrina, “alla fine pagano perchè sono costretti, ma comunque non gli va bene”. Conferma in pieno il pensiero di Asuni un cliente del market, Pino Pala: “È un costo ingiustificato, è l’imposizione a dare fastidio. Quando si tratta di queste cose deve sempre pensarci il cittadino, intanto dicono di fare la differenziata ma buttano tutto insieme”.