Il progetto è datato 2018 e porta la firma della società privata Marina di Porto Rotondo. Un “intervento di riqualificazione del molo Sanità” con la “realizzazione di una struttura turistico ricettiva, il rinnovo delle strutture per la nautica da diporto tra il molo Sanità e il molo Sant’Agostino”. In poche parole: un albergo, anche.
Nella vecchia stazione marittima a presentare il progetto è stata l’Ati Marina di Porto Rotondo, insieme alla Marina di Monte Carlo e Dubai. Le tavole sono firmate dagli architetti progettisti Gianfranco Sequi, Massimo Faiferri e Gottardo Vincis. Per vedere gli operai in azione, però, sarà necessario attendere l’ok dalla Regione al piano regolatore del porto e, poi, una gara che può bandire, ovviamente, solo la stessa Autorità portuale. Due scogli, questi, che si frappongono, attualmente, tra la vecchia stazione marittima e il nuovo albergo con centro servizi.
Ma cosa potrebbe sorgere, a breve, nel caseggiato blu davanti a via Roma? Un hotel, certo, con anche una piscina che, dal rendering presentato dalle società private è prevista in cima, modalità panoramica. “Ma sarà soprattutto un centro servizi per la nautica da diporto, l’area diventerà una grande marina, più che raddoppiata rispetto a quella attuale, dedicata ai maxi yacht: bagni, lavanderia, farmacia, negozi, bar, ristorante”, spiega Massimo Deiana, presidente dell’Authority portuale: “Una Spa, un pronto soccorso, un parrucchiere, un’estetista. E, poi, anche un albergo”. Un discorso, quello di Deiana, che è alla guida di un porto che sta cambiando volto per cercare di offrire sempre più servizi al “popolo” del mare.
“Si tratta di un’operazione di oltre 25 milioni di euro, i soldi li mette tutti il privato grazie ad un project financing”. Un progetto legato a un “gioco” di incastri, quello che prevede anche l’hotel con piscina: “Un anno fa abbiamo modificato gli strumenti e l’adeguamento tecnico funzionale al piano regolatore portuale, approvato poi all’unanimità dal Consiglio comunale e dal Consiglio superiore dei lavori pubblici. La novità è che, quest’estate, il decreto Semplificazione ha dato 45 giorni di tempo per esprimesi”, prosegue Deiana, “poi c’è il silenzio-assenso. Ieri quei giorni sono scaduti, abbiamo inviato tutto alla Regione come previsto dalle legge. Quando arriverà l’ok, valutando il progetto, istruiremo il bando per la gara”. Il Comune di Cagliari, invece, ha dato l’ok alla modifica delle altezze per la realizzazione dell’opera. Come spiega il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Giorgio Angius, “fa parte di quei progetti che l’amministrazione sta agevolando, la fascia del porto utilizzata per servizi portuali ospiterà anche servizi per la città. In un porto turistico servono servizi, come alla città. Il progetto è ancora preliminare, siamo sicuri che quello definitivo sarà di altissima qualità, che dia lustro e qualità a Cagliari”.