di Roberta Parisi
Quando un mese fa ho scritto quel post che annunciava la chiusura della Città del Sole e che ha scosso Cagliari virtualmente e fisicamente, non avrei mai pensato che oggi avrei scritto questo.
Un mese incredibilmente intenso. Abbiamo potuto misurare con il contatore del coinvolgimento virtuale – ma soprattutto col termometro dell’emozione che ci avete trasmesso – il vostro amore immenso per la Città del Sole e tutto l’affetto per noi che da sempre ci lavoriamo: entrambi grandissimi, da toglierci il fiato ogni giorno che leggevamo i vostri messaggi e ricevevamo le vostre telefonate cariche di tristezza, ricordi e rimpianto.
I disegni e le letterine che i bambini hanno affisso sulla serranda chiusa sono il segno di una vittoria. Sono la testimonianza più vera di come negli anni un piccolo negozio sia riuscito nell’impresa di conquistare il loro cuore. E non è impresa facile: i bambini capiscono immediatamente cosa è autentico e cosa non lo è. Si tratti di una parola, un gesto, oppure di un gioco.
La Città del Sole è nata quasi 50 anni fa con questa idea: restituire ai bambini il ruolo di protagonisti del gioco, un ruolo che da sempre gli appartiene. Abbiamo sempre scelto solo giochi creativi, autentici, che fossero strumento per stimolare una capacità. E i bambini lo hanno capito. Ci hanno detto “Voi potete esserci. Voi dovete esserci”.
In questa vicenda avranno forse imparato che si può essere protagonisti anche fuori dal gioco, quando accade qualcosa di triste che non ci piace e che vorremmo cambiare.
Attraverso i giochi della Città del Sole i bambini hanno imparato tante cose.
Oggi tocca alla Città del Sole imparare dai bambini.
LA CITTA’ DEL SOLE RIAPRE A CAGLIARI!
Sono bastati questi 30 giorni incredibili per capire che Cagliari non si sarebbe rassegnata a rinunciarci. E che la Città del Sole non avrebbe potuto abbandonare Cagliari. E’ una grande vittoria: nostra, del Sindacato, della città di Cagliari e del marchio Città del Sole; non capita spesso che un’azienza ritorni sui propri passi perché mossa da tanta partecipazione cittadina. Ci avete aiutato tutti, siete stati tutti fondamentali.
Il mondo del commercio è duro. Non è fatto certo solo di poesia e suggestioni. La decisione di chiudere era arrivata in modo rocambolesco, affrettato, con una buona dose di quell’istinto che a volte ci fa alzare dal tavolo attorno a cui siamo seduti, e ci fa uscire dalla stanza sbattendo la porta. Capita ad ognuno di noi, qualche volta. La saggezza sta nel ripensare tutto in moviola, valutare con mente fredda le possibilità che non avevamo voluto vedere, e tornare indietro. Cambiare idea è ancora e sempre il grande segno di intelligenza degli uomini.
Ci sono negozi che non sono semplicemente dei negozi. Sono luoghi carichi di senso, di emozioni, luoghi dove imparare qualcosa e insegnare a un altro quello che abbiamo imparato prima. Se siamo stati abbastanza bravi, la Città del Sole è uno di questi luoghi.
A voi tutti che ci avete sostenuto in questa piccola grande battaglia chiediamo un aiuto. Chiediamo di esserci, di non dare per scontata l’esistenza della Città del Sole a Cagliari, perché come abbiamo visto non lo è affatto. Ha bisogno vitale che ognuno di voi se ne prenda cura, la consideri parte del suo vissuto irrinunciabile e decida in libertà che vale la pena fare un piccolo sforzo perché questa storia non finisca.
Un ringraziamento particolare va a Cristiano Ardau del Sindacato Uil Tucs che fin dall’inizio ci ha supportato, seguito e incoraggiato a non mollare, con una professionalità ineccepibile.