Cagliari, proteste al Ss. Trinità: “Costretti a lavorare con divise sporche e delle taglie sbagliate”

La rabbia di infermieri, Oss e personale sanitario. Il vestiario fornito dall’azienda è inadatto, l’attacco della Fials: “Dipendenti obbligati a lavarsi gli abiti da lavoro a casa, manca la sorveglianza dei dirigenti aziendali”.


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L’ultima protesta del personale sanitario del Santissima Trinità di Cagliari? Riguarda le divise e i camici utilizzati in corsia e nei reparti dell’ospedale di Is Mirrionis. Tra taglie sbagliate o introvabili e sporco la situazione è tutt’altro che allegra. A portare alla luce l’ennesima critica è la Fials con i suoi segretari Paolo Cugliara e Giampaolo Mascia, che hanno scritto una lettera di fuoco al direttore dell’Asl Marcello Tidore, allo Spresal e all’ispettorato del Lavoro: “Ci sono giunte diverse segnalazioni in relazione all’utilizzo di divise irregolari che non consentirebbero una attività lavorativa consona ai canoni minimi di sicurezza sul lavoro. Le segnalazioni ci giungono da tutti i reparti, dalle terapie intensive e dalle sale operatorie”, affermano. “Pertanto non può definirsi un episodio isolato ma in vero e proprio disservizio generalizzato. I lavoratori segnalano la mancata disponibilità di divise di taglie adeguate, chi ha taglia S si trova a lavorare con taglia L, a cui va aggiunto il discorso relativo alla pulizia stessa, ovvero divide macchiate e inutilizzabili”.
E c’è di più: “Capita che i dipendenti siano ‘obbligati’ a portarsele a casa per lavarsele”. Problemi che abbondano, quindi: “La Fials ritiene inaccettabile venire a conoscenza di una simile situazione, soprattutto vista la delicatezza rivestita in merito all’abbigliamento di lavoro. Appare del tutto evidente come ci sia un grave disfunzionamento organizzativo ma, ben più preoccupante, la totale mancanza di sorveglianza da parte dei dirigenti aziendali interessati”, attaccano Cugliara e Mascia. “E possibile che nessuno ad oggi si sia reso conto che l’azienda che ha in gestione il servizio relativo alle divise non le consegni nella corretta quantità e soprattutto nel pieno rispetto del contratto sottoscritto?”.


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