Cagliari come in tutta Italia. Decine di persone hanno manifestato questo pomeriggio in viale Bonaria davanti alla sede regionale della Rai. Un sit in di protesta pacifico, dopo le manifestazioni in tutta Italia partite dopo le polemiche che hanno fatto seguito alle dichiarazioni dei cantanti Dargen D’Amico e Ghali (quest’ultimo aveva chiesto “lo stop al genocidio” sul palco dell’Ariston) a Sanremo e al comunicato dell’ad Rai Roberto Sergio letto in diretta da Mara Venier a Domanica In.
“Dalla guerra fra Nato e Russia in Ucraina al genocidio a Gaza viene creato così un clima in cui sempre più persone si autocensurano per timore di perdere il proprio lavoro o di finire nella gogna mediatica”, dichiarano le associazioni pro Palestina, “e anche semplici parole contro la guerra come quelle pronunciate durante il Festival di Sanremo da Ghali e Dargen d’Amico vengono orwellianamente rovesciate dall’ambasciatore israeliano in Italia tanto da richiedere un comunicato ad hoc dell’amministratore delegato della Rai. Un episodio che è solo la punta dell’iceberg dell’informazione di guerra che da anni stiamo subendo.
Non ci si può abituare al compimento di un genocidio in diretta televisiva. Non può essere normale giustificare e legittimare la violenza totale e indiscriminata esercitata contro un intero popolo, occupato e brutalizzato da decenni di occupazione militare”.













