Cagliari, accolti altri 7 profughi ucraini: “Vivranno a Muravera e riusciranno ad integrarsi e lavorare”

Donne e bambini, scappati dalla guerra e arrivati nell’Isola con i voli dei corridoi umanitari, accolti dalla Caritas. Don Marco Lai: “Li sistemeremo in due appartamenti e sicuramente si inseriranno nel contesto sociale, con la prospettiva nella stagione turistica di provare a dargli autonomia con dei lavori stagionali”. GUARDATE il VIDEO


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Sette nuovi profughi dell’Ucraina sono arrivati a Cagliari e sono stati accolti dalla Caritas. Si tratta di donne e bambini, riusciti ad arrivare nell’Isola grazie ad Open Arms e ai corridoi umanitari della stessa Caritas. Dopo tante ore di viaggio in aereo sono atterrati nell’Isola. Le bombe e la morte, per loro, fortunatamente, rimarranno solo un triste e pauroso ricordo: “Sono destinati alla comunità parrocchiale di Muravera, sistemeremo i nuclei familiari in altrettanti appartamenti”, spiega il direttore della Caritas cagliaritana, don Marco Lai. “Sicuramente riusciranno ad inserirsi nel contesto sociale e parrocchiale di Muravera con la prospettiva, nella stagione turistica, di provare a creare un’autonomia grazie ai lavori stagionali”. L’auspicio, quindi, è che i profughi possano riuscire anche a lavorare, per un maggiore inserimento nella comunità sarda. “La realtà diocesana dimostra sensibilità e accoglienza, come chiede Papa Francesco”, ricorda don Lai.
Presente, all’incontro di benvenuto, anche l’arcivescovo Giuseppe Baturi: “Manifestiamo l’accoglienza ai nostri fratelli ucraini, la situazione è disastrosa. Dimostriamo la capacità della Chiesa e del popolo sardo di lasciarsi ferire dalle immagini e dalle notizie e scendere in campo con solidarietà, affetto e raccolte fondi”, insomma, con una “accoglienza concreta. Apriamo le nostre porte, anche così possiamo diffondere la cultura della pace, degli incontri e dell’accoglienza”.


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