Cagliari, prezzi da infarto: “Bombole anche a 34 euro, lattughe e arance a peso d’oro”

Portafogli sempre più vuoti al pari dei carrelli, e schizzano alle stelle tanti prodotti di prima necessità. Giuliano Frau dell’Adoc: “15 chili di gpl non possono costare così tanto. Lattughe e arance hanno raggiunto prezzi inaccettabili: una famiglia che vuole mangiare senza strafare deve spendere almeno 25 euro al giorno”


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Pieno inverno in Sardegna, ma il freddo pungente non rientra di sicuro in cima alle liste dei problemi dei sardi e dei cagliaritani. In prima posizione c’è l’aumento, ancora vertiginoso, dei prezzi anche di prodotti che, solitamente, avevano avuto dei rincari, ma contenuti. Non si sa se sia l’effetto guerra o l’effetto di qualche probabile speculazione. Tant’è: Giuliano Frau, presidente regionale dell’Adoc, fa capire che propende per la seconda ipotesi: “O interviene il Governo e blocca determinati aumenti o non se ne esce”. Quali? In pole position le bombole: “Nei discount si arriva a pagare quella standard, da quindici chili, trentuno o trentaquattro euro. E il prezzo lievita se è necessario farsela portare a casa. Il prezzo del greggio è sceso, il gpl è lo scarto della lavorazione degli idrocarburi, come mai le bombole non costano meno?”. La domanda di Frau, almeno in tempi brevi, sembra purtroppo essere destinata a rimanere senza una risposta. “Anche nelle rivendite il prezzo di una bombola è paradossale, quaranta euro consegna inclusa è una cifra inammissibile. Le entrate dei pensionati e delle categorie fragili non sono aumentati, ormai si è passati dall’arrivare all’ultima settimana del mese a doversi barcamenare con i soldi quasi finiti già dopo due settimane”. E non va meglio quando si parla di cibo.
“Lattughe e arance a peso d’oro. È noto che in inverno costino di più perchè si deve fare ricorso al riscaldamento delle serre, ma anche qui il Governo deve intervenire”, attacca Frau. “Stiamo combattendo L’obesità ma in un modo con il quale viene calpestato il libero arbitrio”, prosegue, ironicamente, il numero uno dell’Adoc. “Una famiglia non riesce più a spendere meno di 25 euro al giorno per fare la spesa, tra la pasta e gli altri alimenti. Ecco perchè i discount sono molto frequentati, al pari dei mercatini spontanei o degli agricoltori, dove è possibile fare acquisti diretti ed eliminare il costo del passaggio con il grossista”.


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