La polvere, con le primi mini folate di vento che annunciano l’arrivo, a breve, del maestrale, è quella che arriva soprattutto dal cantiere bloccato. La puzza è quella che si sente, indistintamente, in più punti della via Roma a Cagliari imbrigliata dal cantiere-odissea. Dal Comune arriva l’ennesima promessa sul riavvio dei lavori per realizzare il bosco urbano dell’archistar Stefano Boeri, “la settimana prossima”, ma ormai ben pochi ci credono. Di annuncite si può far morire, sostiene qualcuno: il commercio è la vittima principale. Affari in calo, c’è chi riesce a salvarsi e a denunciare un calo che non supera il 30 o il cinquanta per cento ma, tra commercianti, chi arriva a dichiarare perdite dell’80 per cento esiste, eccome: “Dovevano riattivare il cantiere 15 giorni fa, non si è visto nemmeno un operaio. Ormai la nostra crisi è un qualcosa di fenomenale”, afferma Rosario Palmeri, orologiaio. “La maggior parte dei miei colleghi di via Roma sono rovinati, hanno cali dell’ottanta per cento. E pensare che da maggio a settembre avremmo potuto contare anche su un 50 per cento in più di incassi grazie anche ai turisti, che invece scendono dalle navi da crociera e trovano, oltre alle recinzioni, una strada sporca e puzzolente perchè piena di mastelli. È un disastro, io a malapena mi salvo perchè ho dovuto dire addio al trenta per cento della clientela, ma per quanto reggerò?”.
Se lo domanda, in qualche modo, anche Ivano Pani, amministratore di una gioielleria aperta da pochi mesi: “Affari in calo, la strada è chiusa ormai da fine marzo. Non avere neanche una data certa sulla ripresa dei lavori lascia tutti nel dubbio. I portici sono liberi ma non è la stessa cosa”, ammette. “Siamo a fine luglio, ad agosto ci saranno le ferie e se ne riparlerà a settembre. Da commerciante dico che il Comune deve darsi una regolata sul come gestire questa situazione, ci sta creando tanti disagi e qualche attività alla Marina e nella strada sta chiudendo”. Che si può fare? “A me il progetto della via nuova piace, ma l’innovazione non deve portare a grossi disagi. Il periodo è sbagliato, avrebbero potuto anticipare i lavori a gennaio, un periodo morto, e anticipare la fine a maggio o giugno, con l’arrivo dei turisti”.









