Cagliari, addio al parco San Paolo: in fumo il mega giardino di Sant’Avendrace e 16 posti di lavoro

Un’impresa privata voleva trasformare, a proprie spese (1, 7 milioni) uno sterrato comunale di via San Paolo in polo verde per il quartiere. L’ok nel 2019, ma poi il Comune ritarda nelle risposte e gli imprenditori si stufano e rinunciano. “Non potevamo tenere fermo l’investimento”. Così niente vivaio, area giochi, orti pubblici e bar nel rione. E niente posti di lavoro


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Niente parco San Paolo. Il Comune non ha risposto alla proprietà che voleva realizzare, a proprie spese, nell’area comunale un polo verde per Sant’Avendrace con vivaio e orti pubblici. Gli imprenditori hanno chiesto lumi ma non hanno avuto risposte concrete, così si sono stufati e si sono ritirati. In fumo 16 posti di lavoro.

L’ok al progetto era arrivato agli sgoccioli della consiliatura guidata dall’ex sindaco Zedda. Era quello della società Sgaravatti che voleva trasformare uno sterrato di circa 17 mila 130 metri quadrati in situazione di totale abbandono, all’ingresso della città in uno spazio verde pubblico, con area giochi per bambini, percorsi di vita e campi da bocce, orti pubblici, area agility dog e bar: il “Parco San Paolo”.

“Sono riusciti a far scappare n privato che intendeva realizzare a sue spese (1,7 milioni di euro) un vivaio”, ha attaccato su Facebook la consigliera comunale Francesca Ghirra, Progressisti.

“Noi abbiamo scritto al Comune circa 6 mesi fa che visti i loro ritardi, testimoniati anche dalle ultimissime vicende relative all’area di progetto”, dichiarano i rappresentanti dei privati, “non potevamo tenere fermo  un investimento programmato da oltre 8 anni, salvo rivedere i tempi di concessione ed ancora una certezza dei tempi di gara per l’intero progetto. Tutte cose che il Comune di Cagliari ha sempre trascurato. Si trattava di un intervento totalmente privo di contributi pubblici e per continuare sarebbe necessario rivedere il progetto anche come durata della concessione. Quello che ieri costava 10 oggi ne costa 14, ma i ricavi stimabili non sarebbero cresciuti nella stessa maniera. Quindi aspettavamo che il Comune ci chiamasse per chiederci come salvare il progetto ma nessuno ci ha chiamato. Se il Comune volesse noi però siamo pronti a sederci ad un tavolo”.

Il progetto avrebbe dato lavoro a 16 persone, tra lavoratori diretti ed indiretti.


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