di Nicola Legrottaglie
Divieto di sosta. Cagliari. L’uscita dall’asilo è alle 15. Sono le 14.59 e il parcheggio libero più vicino, oggi, è a Oristano. Vabbè’ dai, la lascio un attimo in divieto, in fondo non da’ fastidio. Alle 15.08 rincorro l’auto che si sta muovendo senza di me, trainata da un carro attrezzi appostato dietro una siepe e pronto a balzar fuori non appena mi sono allontanato a piedi.
Fermarci nel posto sbagliato può costarci molto caro. E non parlo di una multa, ma di noi stessi, che, a volte, ci parcheggiamo dove non dobbiamo stare.
Una relazione sbagliata, un lavoro che non è il nostro, il limbo di un’indecisione o il silenzio che ci imponiamo quando non vogliamo farci domande, pur sentendo che qualcosa non ci fa stare bene.
“Ma sì, dai, non do’ fastidio a nessuno” ci raccontiamo. Tanto è solo un attimo, un brevissimo periodo, poi domani…massimo dopo domani….il mese prossimo….E arriva il carro attrezzi a portarci via qualcosa che vale molto di più di una macchina.
Un matrimonio, una carriera, un sogno o addirittura la vita.
Se ci va bene, abbiamo solo il fastidio di una sanzione. Paghiamo l’ammenda di qualche anno perso, perdiamo un paio di occasioni, soffriamo un po’, ma riprendiamo possesso del veicolo su cui viaggia la nostra felicità.
Altre volte, invece, il prezzo può essere salatissimo, non c’è più tempo per pagare e quel mezzo viene rottamato.
Se abbiamo il cuore in doppia fila, allora, se siamo nel posto sbagliato, spostiamoci, prima che arrivi il carro attrezzi.
A proposito, io ho pagato 63 euro. Adesso me la rida’ la macchina?











