Ha usato l’auto di servizio, percorrendo oltre 25mila chilometri tra il 2020 e il 2023 per scopi personali e ha timbrato, spessissimo, il cartellino, senza mettere piede nel suo studio di veterinario dell’Asl di Cagliari. Non solo: ha intessuto rapporti con vari imprenditori agricoli di Cagliari, Oristano e Nuoro, arrivando a dichiarare in modo totalmente falso peculiarità e particolarità di aziende spesso inesistenti pur di ottenere i fondi dell’Argea: denari comunitari, cioè pubblici, quindi di tutti. Per questo motivo un dirigente medico veterinario dell’Asl cagliaritana è stato rinchiuso nel carcere di Uta. Sono stati i Nas, agli ordini del maggiore Nadia Gioviale, a svolgere le lunghe e delicate indagini. Il gip ha disposto i domiciliari per la moglie del medico, anche lei operante nel settore agricolo, e due operatori titolari di centri di assistenza del settore agricolo. Risultano indagati e denunciati per vari reati anche dodici imprenditori che, in modo totalmente fittizio, hanno ottenuto i fondi. Una percentuale, stando alle indagini, finiva nelle tasche del veterinario “compiacente” e disposto a firmare carte false.
Le accuse, pesantissime, sono di peculato, falso, truffa e indebita percezione di fondi comunitari. A fare scattare le indagini alcune segnalazioni “riservate” ottenute dai carabinieri.








