Cagliari, l’orgoglio omosex sfila il 7 luglio: “Carnevalata? No, corteo per la libertà”

Il Sardegna Pride scalda i motori, la comunità Lgbtq inaugura la Queeresima: “L’omofobia? Non è stata ancora sconfitta”. Tra i partner anche la Chiesa Evangelica Battista. Ecco il calendario degli eventi. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA a Carlo Cotza dell’Arc


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di Paolo Rapeanu

a tappa finale è quella ormai” classica”, colorata e festosa, del corteo: sabato sette luglio dalle 18, con partenza da via Sant’Alenixedda. Il Sardegna Pride scalda già i motori. Con la altrettanto classica Queeresima, quaranta giorni di eventi a tema Lgbtq. Cene sociali, laboratori artistici e culturali, tavole rotonde e film, tutti incentrati “sul tema dei diritti civili”. Oltre Cagliari, in pista anche Nuoro, Assemini e Carbonia. Tutto il lungo programma è coordinato all’associazione Arc, con il supporto di molte realtà, in testa l’associazione Famiglie Arcobaleno. Il tema dell’edizione 2018 della marcia verso la marcia finale del Pride? “La visibilità”.

“Esistono ancora troppi casi di omofobia, con la visibilità vogliamo far emergere il nostro diritto ad essere liberi”, spiega Carlo Cotza dell’Arc, “pian piano stiamo vedendo riconosciuti i diritti, ma c’è bisogno di mantenere l’attenzione sempre alta. Vogliamo che tutti siano liberi, senza autocensurarsi”. A chi dice che il Pride è tutt’altro che una marcia per i diritti, ma anzi la bolla come una carnevalata? “Anche se fosse, che male ci sarebbe? No, è un corteo politico con un chiaro documento politico”. Poi, certo, “è anche una festa”. Cosa manca, nel 2018, alla comunità Lgbtq? “Abbiamo già raggiunto tanti risultati, grazie anche al lavoro delle associazioni e istituzioni. Manca ancora il coraggio nell’essere se stessi e se stesse”.


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