Cagliari, l’odissea di un disabile: “La mia auto parcheggiata sulle strisce gialle ‘bloccata’ dai soliti incivili”

La denuncia di Efisio, disabile di Oristano: “Ho parcheggiato in viale Bonaria nel posteggio riservato, al mio ritorno l’auto era totalmente ‘chiusa’ da altre vetture. Non è la prima volta”


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A volte pochi centimetri di differenza quando si parcheggia la propria automobile possono fare davvero la differenza. Soprattutto se si è disabili e se, al ritorno da acquisti e commissioni, ci si ritrova intrappolati senza avere la possibilità di aprire lo sportello. Questo è quanto purtroppo continua ad accadere per colpa di chi non riesce a comprendere che lo spazio riservato ai disabili è fondamentale. Non bastano gli ostacoli nei marciapiedi, le passerelle riservate ai diversamente abili non proprio conformi alle loro esigenze, scivoli e ascensori mal funzionanti. I posti auto spesso, troppo spesso, sono occupati da chi, per non fare due passi in più o perché i parcheggi disponibili sono esauriti, con superficialità o menefreghismo, non rispetta a chi deve convivere con un grave problema di salute. A volte una semplice uscita per un disabile può rivelarsi una vera e propria odissea, inconcepibile al giorno d’oggi. L’ennesima dimostrazione di quanto appena descritto viene ben evidenziata dal racconto di Efisio, giovane di Oristano, che da tredici anni vive quasi quotidianamente questo problema. “Ieri io e la mia compagna Maria Teresa abbiamo deciso di respirare un po’ di aria natalizia a Cagliari. Arrivati alla Corte del Sole, non abbiamo trovato un parcheggio disponibile; vi erano macchine parcheggiate anche senza cartellino. In un altro centro per gli acquisti (Macro), invece, non c’è proprio il parcheggio riservato ai disabili. Ho fatto richiesta per una visita in un centro specialistico per i capelli, ma non è accessibile per me”.

 

Ma non è tutto. Dopo che i due ragazzi hanno pranzato, si recano nei parcheggi di Viale Bonaria per far rientro a casa e qua l’ennesima e amara sorpresa. La loro vettura è stata letteralmente “chiusa” da un altro mezzo nella totale incuranza di lasciare lo spazio necessario per la salita e discesa del conducente. “Efisio guida la macchina – spiega Maria Teresa – ma in questo caso l’auto che ha parcheggiato vicino alla sua non gli ha permesso di raggiungere la portiera per entrare. Le strisce gialle che si vedono in basso disegnate sull’asfalto, infatti, indicano lo spazio necessario che deve rimanere libero per permettere a una persona in carrozzina di raggiungere la portiera per entrare in auto”. Prima di andare via Maria Teresa “ha lasciato un biglietto nel quale ho scritto in maniera chiara ed educata quale fosse il problema” .


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