Le lacrime non si fermano, è impossibile trattenere commozione e disperazione per la morte di Gianfranco Poddesu, per tutti semplicemente Gianni, il 59enne morto ieri sera in via Is Mirrionis, travolto mortalmente da un settantenne alla guida di un Suv che è uscito da un parcheggio di via Pertusola e ha centrato la Honda di Poddesu, deceduto in seguito a un gravissimo trauma cranico, nonostante avesse il casco indossato in modo regolare. “Papi, il vuoto che hai lasciato è immenso. Mi manchi tanto. Porterò sempre con me i nostri ricordi. Riposa in pace”, così scrive, anche sul Facebook del nostro giornale, l’unica figlia del 59enne, la diciottenne Elena Sofia, studentessa di lingue e musica e da tempo nel mondo delle sfilate. Potrà riabbracciare per l’ultima straziante volta il padre molto presto: già domani il magistrato potrebbe ordinare la liberazione del corpo, attualmente sotto sequestro al cimitero di San Michele. Si attende solo la conferma della causa del decesso da parte del medico legale, ma i soccorritori del 118 hanno già segnalato che quella del trauma cranico fatale è la pista più unica che principale.
“Gianni, come l’abbiamo sempre chiamato tutti, lavorava sin da giovane vendendo frutta e verdura col padre. È poi stato a Londra insieme a me, lavorando a lungo come cuoco. Aveva poi scelto di tornare in Sardegna”, racconta il fratello della moglie dell’altro fratello maschio di Gianfranco, Alessandro Soro: “Siamo tutti addolorati, Gianni è sempre stato un grande lavoratore. Era appassionato di moto, le guidava da tantissimo e, per quanto ne so io, era sempre molto attento ogni volta che si trovava alla guida”. E così è stato sino a ieri sera.










