Cagliari, l’ex presidente del porto sostituito senza titoli Piergiorgio Massidda ammette: “Si, è vero, sono della massoneria”. Non aveva i titoli per presiedere il porto di Cagliari e per questo è stato cacciato dal ruolo oltre che bocciato dagli elettori cagliaritani quando si candidò a sindaco, ma ora dice: “Mi ritrovo nei principi di amici che conosco da una vita”. Di fatto solo un caso ovviamente, una semplice dichiarazione di appartenenza. Quindi Massidda, quello che tirava fuori i conigli in conferenza stampa in Autorità Portuale, poi mandato via per non avere alcun titolo per presiedere l’Authority, ammette in una intervista pubblicata ieri sull’Unione Sarda, di essere iscritto alla massoneria. “Premessa: prima di tutto sono cristiano”, giudica con orgoglio. E aggiunge al quotidiano dell’editore Zuncheddu: “Ho aderito dopo l’esperienza parlamentare. I valori di libertà e tolleranza universali sono quelli in cui io mi rispecchio”. Massidda fu chiaramente espresso dall’ala berlusconiana, certamente non dalla massoneria cagliaritana. La curiosa appartenenza, pregiudica assolutamente dalle nomine (annullate, come quella del porto).
Ma il suo personale è un chiaro ossequio alla massoneria, quello pubblicamente espresso da Massidda, non dichiarato alle elezioni di Cagliari, che nel suo curriculum vanta una clamorosa bocciatura alla guida del porto e un ko totale alla guida del centrodestra alla candidatura proprio da sindaco di Cagliari. Lui rivendica con orgoglio: “Si, sono iscritto alla massoneria”, una notizia rivelata proprio da lui. Un fatto che sui social non si è rivelato nascosto. Chiaramente va espresso a chiare lettere: essere espresso o iscritto alla massoneria non comporta alcuna assonanza o problema, anzi Massidda è un esempio in tal senso come trasparenza ed evidentemente Berlusconi e Forza Italia lo hanno nominato a ragion veduta. Massidda però è stato sostituito dalla guida del porto per non averne i titoli. Questa è cronaca. Un massone alla guida del porto sostituito da Deiana. Poi curiosamente sparito negli ultimi anni dalla politica cagliaritana. Ma con il vitalizio, per giusti meriti, assicurato.