Cagliari, l’esercito dei delusi dal padel: “Una noia feroce e senza senso, folle paragonarlo al tennis”

Eccoli, i medici e gli insegnanti che hanno buttato la “padella” e sono tornati alla più maneggevole racchetta. Giuseppe Del Prete: “Non confondiamo il sacro col profano, il padel farà la fine del beach tennis: è solo chiasso e rumore per gente che non sa scegliere”. Massimiliano Di Todaro: “Non c’è entusiasmo, faccio tennis dal 2000 e, lo giuro, non è uno sport per fighetti come il padel”


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Il padel? Bocciato, sonoramente, da tanti cagliaritani che, forti di anni trascorsi giocati a tennis, hanno provato a convertirsi alla “padella” ma, capito l’andazzo, sono tornati sulla terra rossa. Il padel sport per fighetti? “Sì e no”. “Sì” perchè i costi sono alti rispetto ad altre discipline, “no” perchè ormai chiunque prova a improvvisarsi padelista della prima ora. E la fuga dei delusi dal padel sembra essere, comunque, corposa. E, a livello sociale, abbraccia un po’ tutte le categorie. Giuseppe Del Prete, 59 anni, medico del Brotzu, lo dice a chiare lettere: “Gioco a tennis, quindi sono di parte, ma ho provato il padel. Una noia feroce, ho giocato tre volte con amici che sanno giocare, anche alcuni tennisti che fanno una partitina, uno addirittura è passato al tennis da molti anni. Il padel è noioso, tutti si domandano il perchè del boom? Semplice”, argomenta il medico, “chiunque può giocare a padel pur non avendo mai fatto sport e pur essendo negato per lo sport. Il tennis è diverso, richiede molta scuola e molto tempo e i due sport non sono paragonabili. Per favore, non lo si paragoni al tennis. Non confondiamo il sacro col profano”. E Del Prete fa una previsione: “Come per il beach tennis, che nel 2008 sembrava dovesse esplodere e poi é imploso, così sarà per il padel, che ha raccattato persone di tutti i tipi e abituate e fare altri sport. Il padel è solo chiasso e rumore”.
Un altro deluso è Massimiliano Di Todaro, insegnante di Monserrato: “Il padel è meno competitivo del tennis. Ho giocato qualche volta nei campi di Sinnai, non mi ha entusiasmato, e lo dico da tennista di vecchia data, visto che gioco dal 2000. Le regole troppo diverse, non mi emoziona e non c’è competizione. Nel tennis se il tiro va fuori è già punto, nel padel no. Purtroppo è solo l’ennesima moda che passerà, come tante altre. Tra i padelisti c’è chi prima giocava a calcetto, che ci azzecca con un campo simile a quello da tennis? Niente, oltre al fatto che un istruttore di tennis ti fornisce una preparazione ottima e perfetta. E il padel non è la stessa cosa del tennis, guai solo a pensarlo”.


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