di Nino Nonnis
Un pareggio in casa, contro l’ultima, per noi è risultato deludente. Visto come si era messa, dobbiamo anche essere contenti. A parte gli errori arbitrali che si accumulano. In due non hanno visto il pallone dentro. Purtroppo non c’è il riscontro video. Suggerirei ai nostri attaccanti di entrare in porta col pallone, specie a Cerri che è più corpulento. Rimane il fatto che la squadra, dopo la partita barcellonese è tornata lenta, molle, coi soliti difetti. Il problema è: sono carenze dinamiche caratteriali con le quali dobbiamo convivere? O basta il frustino, ma non solo in dirittura d’arrivo. Siamo stati lenti nella manovra, costruendo pochi sbocchi, immobili e prevedibili come giocatori di subbuteo, imprecisi nei passaggi, molto spesso velleitari. Ci siamo sfilacciati via via concedendo ampi spazi agli avversari che si sono resi pericolosi con le ripartenze, una volta sono stati in 5 contro 2, contati. Questa sveglia ci farà bene, almeno ci avverte. Se lasciamo spazi agevoli con pressione blanda, anche gli ultimi con vivono giornate di gloria e magari riescono anche a segnare. Nel basket se concedi due metri il tiro da tre diventa facile, nel calcio se concedi cinque metri tutti corrono e si muovono spensierati anche senza piedi buoni. Le grandi squadre sono in primis grandi difese, protette da un centro campo che si muove coralmente. Le punte, che spesso hanno creato per genio loro, non sono state particolarmente presenti, a parte qualche buona intenzione di Melchiorri. Troppi i giocatori sotto tono, lenti tra stop messa a terra e rilancio, o passaggio. Più spesso privi di idee. Barella ha mostrato numeri notevoli, con bella fluidità e inventiva. Bisogna entrare in campo avendo l’urgenza di imporre subito il proprio gioco. Gli altri si chiudono, e dobbiamo evitare la presunzione di poter segnare, prima o poi. Di Gennaro ha giocato la sua partita più opaca, succede. L’unica consolazione è la bella figura che ha fatto Festa, a cui dedico il mio tifo. Alcune squadre si stanno confermando, non corriamo ancora pericoli, però è meglio se non facciamo i play off, dei quali ho un brutto ricordo.












