“Nel 2023, sulle strade sarde si sono verificati 3.391 incidenti, con un bilancio di 110 vittime e 4.619 feriti, in aumento del 2,4% rispetto all’anno precedente. Investire sulla sicurezza stradale e sui collegamenti ferroviari garantirebbe non solo una maggiore efficienza nei trasporti, ma anche la salvaguardia di migliaia di vite”.
L’Unione Europea ha annunciato l’intenzione di destinare 800 miliardi di euro al riarmo, una decisione sostenuta da Ursula von der Leyen, Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Una scelta che solleva interrogativi e apre un dibattito su quali siano le reali priorità di spesa: investire in armamenti o destinare risorse a settori fondamentali come sanità, istruzione, infrastrutture e lotta alla povertà?
“Negli ultimi anni, ai cittadini italiani è stato ripetutamente detto che non vi erano margini per aumentare il debito pubblico con l’obiettivo di migliorare i servizi essenziali. Eppure, di fronte alla necessità di potenziare le forze armate, i vincoli sembrano improvvisamente svanire. Una disparità che merita una riflessione approfondita.
In Sardegna, la realtà sociale ed economica rende ancora più evidente la portata di questa scelta. Con 800 miliardi di euro – spiega l’associazione – si potrebbero sostenere milioni di famiglie, creare opportunità di sviluppo e ridurre la povertà, che oggi coinvolge il 16% della popolazione sarda. La stessa cifra permetterebbe di realizzare 4.000 nuovi ospedali, colmare la grave carenza di personale sanitario e garantire cure adeguate a quel 14% di cittadini che oggi non riescono ad accedere ai servizi medici di base. Sul fronte dell’istruzione, si potrebbero ristrutturare 200.000 scuole e finanziare 80 milioni di borse di studio, in un contesto in cui l’84% degli edifici scolastici sardi non è a norma.
Le infrastrutture rappresentano un altro punto critico. Nel 2023, sulle strade sarde si sono verificati 3.391 incidenti, con un bilancio di 110 vittime e 4.619 feriti, in aumento del 2,4% rispetto all’anno precedente. Investire sulla sicurezza stradale e sui collegamenti ferroviari garantirebbe non solo una maggiore efficienza nei trasporti, ma anche la salvaguardia di migliaia di vite.
Poiché le istituzioni non sembrano voler aprire un confronto su queste priorità, la Piazza di Schierarsi Cagliari, il giorno 3 maggio – dalle ore 16.00 alle ore 20.00 – sarà attiva in Piazza Martiri d’Italia per promuovere un confronto aperto e dare voce ai cittadini. Riteniamo essenziale aprire un dibattito pubblico su questa decisione e porre una domanda fondamentale: questi fondi potrebbero essere investiti in armamenti o destinati a settori cruciali come sanità, istruzione, infrastrutture e lotta alla povertà?”.