Cagliari, la vittoria del No batte anche la posizione tattica di Zedda

L’opinione di Gianfranco Carboni: “Chi ha prospettive di scalare le vette delle istituzioni deve smettere di fare giochi, giochetti e doppigiochi e ritenere l’impegno politico ed istituzionale assolutamente a termine”


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di Gianfranco Carboni

Il risultato non ammette repliche per l’affluenza alle urne e per il distacco tra le due posizioni: no 73.77%; si 26.23 %. Il risultato più clamoroso è l’affluenza alle urne, peraltro in un referendum senza quorum. La campagna elettorale non è stata delle migliori, anzi spesso fuori tema e con la copertura mediatica e televisiva che raramente è riservata alle elezioni politiche. Dire che i cittadini abbiano votato contro il Premier è un’affermazione assolutamente errata ed ancora una volta si ritengono gli elettori degli ignoranti.

Da li si deve ripartire, per un’analisi che guardi al futuro e permetta ai cittadini in particolare giovani, che hanno dato espresso a larga maggioranza un voto contrario alle modifiche alla Carta costituzionale, di partecipare all’attività politica. Le Costituzioni si cambiano con il contributo di tutti e non con leggi di parte, una regola assoluta in una democrazia. In città, al di là della posizione tattica del primo cittadino – che non ha espresso pubblicamente la sua posizione, il confronto si è tenuto con lo stesso tenore di quello nazionale. In sostanza la “GENTE”, troppo spesso “chiamata” al voto ma poi esclusa, vuole interessarsi dei problemi, partecipare, i partiti devono aprirsi e non essere un ufficio di collocamento. Chi ha prospettive di scalare le vette delle istituzioni deve smettere di fare giochi, giochetti e doppigiochi e ritenere l’impegno politico ed istituzionale assolutamente a termine. 


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