“Vorrei che tutti quegli amministratori comunali vari che hanno minimizzato e girato la faccia dall’altra parte in questi anni, finalmente prendano coscienza che non basta ignorare un problema affinché sparisca. Quando vi decidete ad agire seriamente e ad attuare delle azioni risolutive? Sembra che in piazza del Carmine funzioni la zona rossa, perché la Marina è zona franca per chi delinque? Chi ne beneficia?” Spiega Sandra Orrù attraverso il gruppo social dedicato alla Marina.
È in gravi condizioni il giovane accoltellato ieri durante una discussione in via Sicilia: questo è quanto è emerso dalle indagini sinora svolte. Tra i primi a soccorrere il ragazzo anche Luca Pisano, che ogni fine settimana, assieme al suo team, costituisce un punto fondamentale per i ragazzini. Da professionista del settore, in vari interventi ha messo in evidenza il pericolo che si vive ogni fine settimana e la cronaca non può che dargli ragione. Solo tre giorni fa, l’ultimo appello: “Si prenda esempio dal Comune di Porto Torres”. Stop, insomma, agli alcolici anche ai maggiorenni delegati dagli under 18 di acquistare cocktail proibiti, così il sindaco Mulas ha firmato un’ordinanza per il contrasto dei fenomeni legati all’abuso di bevande alcoliche da parte dei minori che prevede, tra l’altro, di “cedere a qualsiasi titolo, a persone di età inferiore agli anni 18 bevande alcoliche di qualsiasi gradazione”. In sintesi: è colpevole anche chi fa da tramite tra l’alcol e i minori, e verranno puniti anche i “piccoli” sorpresi a bere in luoghi pubblici. E per chi trasgredisce? Multe salate, sino a 500 euro, “e comporterà l’applicazione dell’art. 650 del c.p., se il fatto non costituisce un reato più grave”.
“Spero che il Sindaco di Cagliari e i Sindaci degli altri comuni della città metropolitana valutino di adottarla anche nel nostro territorio” ha esposto Pisano.
(Cagliari, contro la malamovida altro che la timbratura dei minori: “Si prenda esempio dal Comune di Porto Torres” – Casteddu On line https://share.google/YJKp8sEiPHuDMUfAj )
Tante le reazioni in queste ore che si sono susseguite in merito all’aggressione al giovanissimo in via Sicilia: “Un ragazzo minorenne accoltellato a Cagliari, quartiere Marina, purtroppo un disastro annunciato. Quando nei ragazzi ci sono fragilità che non si risolvono e spesso si nascondono, un rifugio in un mondo parallelo, spesso senza regole, sembra la soluzione. Magari ci si accompagna a persone che sembrano più forti, si fa uso di alcol o sostanze, si mettono in atto comportamenti violenti, esibizionismi, bullismo su altri ragazzi. Questa non è la soluzione per chi sta male nella sua fragilità, bisogna cercare aiuto e aiutare, creare percorsi alternativi motivanti, saper leggere in un volto o in un gesto. Una grande necessità sociale dove la scuola è in primo piano, purtroppo con pochi mezzi per intervenire. Ragazzi non siete soli, chiedete aiuto” invoca attraverso i social un docente, V.P.
Roberta Sulis, consigliere comunale e medico di professione: “Bisogna trovare soluzioni condivise”.
“Credo che sia il momento che i genitori si chiedano cosa hanno insegnato ai loro figli considerata la facilità con cui usano i coltelli”, A.M.
“Questi ragazzini in giro con il coltello, vorrei capire come mai i genitori non si accorgono che i figli escono armati? Che cosa stanno diventando questi ragazzi, sono senza valori, litigano subito, spuntano i coltelli: la spavalderia arriva a tal punto da far del male a un’altra persona in quel modo. Genitori, state crescendo mostri” P.S.











