Ancora violenze domestiche a Cagliari. Il periodo di convivenza forzata a causa dell’emergenza coronavirus non ha fatto altro e che aumentare le già difficili condizioni di vita in alcune case, dove già esistevano episodi di maltrattamenti in famiglia. Come accaduto ieri, quando, sulla linea del 113 è pervenuta una richiesta di aiuto da parte di un ragazzo, perché il fratello si era rinchiuso in una stanza con la madre, brandendo un coltello e un bastone.
Gli Agenti della Squadra Volante sono intervenuti immediatamente e al loro arrivo hanno trovavano il giovane nel cortile condominiale che ancora sbraitava contro il proprio fratello affacciato al balcone.
I poliziotti, una volta riportato alla calma il ragazzo e allontanatolo dal luogo, sono entrati nell’appartamento, dove hanno trovato la madre e gli altri due fratelli, che poco prima erano riusciti a farlo uscire di casa prima dell’arrivo della Polizia.
Gli agenti hanno avuto riscontro di una situazione conflittuale che andava avanti ormai da tempo, già ben conosciuta alle Forze di Polizia e in cui la convivenza col fratello era ormai diventata impossibile, a causa del suo atteggiamento minaccioso. In uno dei tanti episodi l’uomo era arrivato addirittura a colpire uno dei due fratelli in volto, procurandogli una grave ecchimosi su un occhio.
Stavolta, uno dei figli ha chiamato subito la Polizia, appena si è accorto che il fratello stava per l’ennesima volta minacciando la madre, tenendo fra le mani un manico di piccone, solo perché la donna lo aveva ripreso, chiedendogli di abbassare il volume troppo alto della musica.
Il ragazzo è stato così deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di minacce aggravate.
“A disposizione delle vittime di violenza ricordano gli agenti – vi è anche un sistema facile ed immediato per chiedere aiuto: YouPol, l’App della Polizia di Stato contro il bullismo, spaccio e oggi anche violenza domestica e maltrattamenti, che fornisce uno strumento in più alle vittime di questi ultimi reati, potendo inviare in tempo reale messaggi con richieste di aiuto o solo lanciare un allarme con l’invio della propria posizione.
Nella consapevolezza che la violenza domestica e i reati compiuti in ambito famigliare non sono un “fatto privato”, ma un problema della società e che ogni cittadino è parte responsabile della società civile, è importante ricordare che tramite YouPol anche chi è stato testimone diretto o indiretto – per esempio i vicini di casa – può denunciare questi episodi di violenza, inviando segnalazioni, anche in anonimato, corredate anche di foto e video”.










