L’applicazione con la quale ottenere il rinnovo dell’abbonamento a Trenitalia? “Non funzionava”. E una ragazzina di Assemini non ha potuto raggiungere la stazione di Cagliari al primo colpo. Stando al reclamo-denuncia spedito già dalla madre a Trenitalia, è stata fatta scendere all’aeroporto di Elmas. Ecco il suo racconto: “Ieri, 8/01/24, alle ore 7:35 ho accompagnato i miei figli alla stazione di Assemini. il passeggero in questione, minorenne, stava ultimando l’acquisto dalla app Trenitalia dall’abbonamento mensile. Tuttavia, l’operazione ha ritardato per la app che non funzionava al meglio e quindi all’arrivo del treno si è avviata alla salita. A bordo le sì è avvicinato il controllore per chiedere il titolo di viaggio. Lei l’ha avvisato che non lo aveva ancora disponibile e non riusciva neanche a comunicare con noi genitori per assistenza da remoto”.
“Ha manifestato la sua difficoltà al controllore che, non curandosi di ciò, si è limitato a dirle che ‘a bordo è vietato l’acquisto del biglietto” e non le ha dato neanche supporto. È invitata a scendere alla successiva, Elmas aeroporto. Non le è stato chiesto neanche un documento, questo avrebbe fatto capire che aveva davanti un minore, sperando magari in un aiuto, anche acquistando a bordo il titolo. Nulla, a Elmas Aeroporto è stata fatta sbarcare ed è rimasta sola, in preda al panico”. Sarà compito di Trenitalia rispondere al reclamo, entro un mese. La madre, alla nostra redazione, aggiunge che “mi interessa anche far notare che la stazione in cui è stata fatta scendere non è agevole, trattandosi di una fermata dedicata esclusivamente a viaggiatori in uscita e in entrata dall’aeroporto e che anche una persona adulta si sarebbe trovata in difficoltà nel gestire un percorso diverso per raggiungere la destinazione, in questo caso la scuola, rischiando di non arrivare o di fare ritardo poiché non collegata con mezzi idonei e conosciuti da un’adolescente. La fortuna è stata che un treno, alcuni minuti dopo, effettuasse quella fermata e lei è potuta risalire a bordo e ovviamente spaventata e in preda allo sconforto, mi ha chiamata piangendo”.










