Cagliari, la denuncia: “Il mio blog musicale hackerato con link porno a pagamento”

Dalle foto di tenori e baritoni a “inviti” hot, il racconto di Alessandra Atzori: “Hanno ‘bucato’ il blog, forse dal Sudafrica o dalla Thailandia. Un mio collega musicista è rimasto fregato, gli hanno addebitato cinque euro sul cellulare”


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Il suo blog, diventato negli anni un punto di riferimento per gli amanti della musica classica, ha forse fatto gola a qualche truffatore. Alessandra Atzori, insegnante di canto di 63 anni e un passato lungo decenni al teatro Lirico di Cagliari, si è ritrovata a dover “scacciare” dalla sua pagina virtuale link “a siti porno o che vendono medicine strane”. Il fattaccio è accaduto ieri: “Ho ricevuto una telefonata da un mio collega musicista, era molto preoccupato perchè non riusciva più ad accedere al mio blog www.musicamoreblog.it. Mi ha raccontato di aver cliccato un link e di essersi accorto, dopo pochi minuti, che gli erano spariti cinque euro dal conto telefonico per un abbonamento”. La Atzori si è fatta inviare uno screenshot del sito: “Proponevano contenuti a pagamento via telefonino dietro il pagamento di cinque euro. Ma c’erano anche reindirizzamenti a siti porno e di medicine messe in vendita da chissà chi”. La prof-blogger si è subito data da fare: ha contattato un suo amico esperto di siti e blog e, in poche ore, la situazione è tornata alla normalità. Le foto, i testi e i video erano nuovamente tutti al loro posto. Ma il rischio che più di una persona sia caduta nella “trappola” di uno o più hacker c’è tutto.

 

“Mi hanno modificato i codici interni, sono riusciti a ‘bucarmi’ il blog. Ho notato accessi dal Sudafrica, dalla Cina e dalla Thailandia, paesi dai quali non ho mai ricevuto, in tanti anni, nemmeno una visita. Spero fortemente”, conclude la sessantatreenne, “che questi delinquenti non abbiano fatto troppe vittime. Mi è stato spiegato che, purtroppo, pescano tra i tantissimi blog presenti in rete e, quando riescono ad entrarci, piazzano sempre post di prodotti o servizi, anche a luci rosse, a pagamento”.