Per anni in via Carducci, poi la nuova “sfida commerciale” in quella via Dante a tratti “moribonda”. Il cambio di location per Sergio Murgia, 50enne titolare di una rivendita di frutta e verdura, ha portato qualche novità ma, soprattutto, una conferma: il Pos. Tra qualche giorno lo installerà, nei suoi nuovi metri quadri è in attesa dei tecnici: “Dovrò pagarmi pure l’Adsl di tasca mia. Tutti vogliono pagare col bancomat anche due o tre euro di spesa. Le mie commissioni bancarie sono molto alte, ogni due mesi circa trecento euro. Potrebbero almeno ridurle”, dice Murgia. “Se i clienti vedono che non hai il Pos non comprano, vogliono pagare solo così ormai”. E, con la percentuale su ogni pagamento che viene “incassata” dalla banca, la frittata c’è, ed è bella grossa: “Certo, per me è un danno. Entro dicembre, visto che il governo ci sta spingendo per averlo, tutti lo installeranno”.
Tra le motivazioni date dai suoi clienti sul fatto di preferire una “strisciata” di carta ad una banconota, non c’è però quello dell’evasione: “Non me l’ha detto nessuno, almeno sinora”, spiega il commerciante, “semplicemente, preferiscono fare così. E, se non lo possono fare, se ne vanno”.