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La Cardiologia Interventistica dell’azienda ospedaliera Brotzu compie 30 anni. Nel 1988, con il primo intervento e l’inaugurazione delle nuove sale, nasceva nell’Azienda Ospedaliera G. Brotzu la Cardiologia Interventistica. A trent’anni di distanza, mercoledì 10 ottobre con inizio alle ore 16, si celebra il traguardo raggiunto con un incontro presso la Sala Convegni della Fondazione di Sardegna, in Via San Salvatore da Horta.
Sarà un’occasione importante per fare un bilancio su quanto è stato fatto, presso il PO San Michele, in questa disciplina, che da tecnica pioneristica in soli 30 anni si è affermata e imposta diventando una risorsa terapeutica nell’ambito delle patologie cardiovascolari, prima causa di morte nei paesi industrializzati. In AOB la disciplina di Cardiologia Interventistica è rappresentata ai suoi massimi livelli grazie ad un team multidisciplinare e alla comune interpretazione della medicina come un continuo cammino verso l’eccellenza.
Basti pensare che in 30 anni sono stati eseguiti 15mila interventi sulle coronarie (angioplastiche e stent), 45mila pazienti sono stati sottoposti a procedure invasive e sono estati eseguiti 300 interventi di impianto valvolare aortico transcatetere (TAVI); quest’ultima è una moderna tecnica della cardiologia interventistica che permette l’impianto della valvola aortica con approccio percutaneo in alternativa alla sostituzione con intervento cardochirurgico. All’evento celebrativo parteciperanno diversi relatori che si confronteranno sulla tematica e discuteranno di questo traguardo da diversi punti di vista. Tra questi il Prof. Silvano Tagliagambe professore ordinario di Filosofia della Scienza, dell’Università la Sapienza di Roma, che proverà a spiegare come la salute e la percezione della stessa cambi dl punto di vista del cittadino con il progresso tecnologico e le procedure innovative.
Interessante inoltre il dialogo che verrà intrapreso tra Bruno Loi – Direttore della SC Cardiologia Interventistica dell’AOB – e Stefano Salone, giornalista: la conversazione sarà un punto di partenza per aprire una discussione sull’importanza della comunicazione tra medico e paziente e di come il ruolo del Cardiologo Interventista spesso sia considerato una via di mezzo tra un medico e un tecnico. Ospite d’eccezione Roxana Mehran Professore di Medicina, Cardiologia e Professore di Scienze Politiche sanitarie della popolazione presso la Icahn School of Medicine del Mount Sinai di New York, che terrà una lectio magistralis sulle ultime evidenze scientifiche per i pazienti affetti da malattie cardiovascolari che vengono sottoposti a interventi di angioplastica coronarica, tecnica che si utilizza per trattare le cardiopatie coronariche basata sulla dilatazione del tratto di arteria occluso mediante un catetere a palloncino. Con oltre 800 pubblicazioni al suo attivo, la Professoressa Mehran è riconosciuta dal mondo scientifico internazionale come una delle più importanti ricercatrici nel campo delle malattie cardiovascolari e della cardiologia interventistica. La Mehran ha ricevuto numerosi riconoscimenti per le sue ricerche, ottenendo tra gli altri il Bernardine Healy Leadership 2017 e nel maggio scorso il Wenger Award per l’eccellenza nella leadership medica. La seconda sessione moderata da Giorgio Locci – Direttore del Dipartimento Cardiovascolare dell’AOB – e Bruno Loi , vedrà la presentazione di casi clinici da parte di medici cardiologi interventisti dell’Azienda.