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E alla fine il suo sogno è diventato realtà: quello di circumnavigare la Sardegna con la sola forza delle sue braccia e il suo fedele compagno Kayak. Si è conclusa questa mattina al Poetto l’avventura in mare di Carlo Coni, con l’arrivo alle 11:30, come previsto dalla tabella di marcia. Ad attenderlo c’erano tanti amici e supporters ovviamente in kayak.
Partito dalla spiaggia cagliaritana il 26 marzo scorso, dopo 33 giorni, in una primavera certo non facile caratterizzata da tante piogge e vento, ha completato il giro dell’Isola e percorso oltre 1000 chilometri. Con lui solo pagaia, kayak, una tenda e spiagge dove riposarsi. Un fornellino per cucinare e una canna da pesca. Una cartina con segnate le varie tappe logistiche dove fermarsi per ricaricarsi. Alcune forzate come quella volta a Cala Luna quando il Maestrale lo ha costretto a fermarsi.
“Sono entusiasta, è stata una esperienza fantastica – racconta Carlo a Cagliari Online, pochi minuti dopo aver concluso la sua avventura -. Penso di aver fatto la cosa più bella in 41 anni di vita. Un’esperienza che rifarò sicuramente”.
Difficoltà? “Ho messo a dura prova la mia psiche. Soprattutto i primi 15 giorni è stata durissima, ho subito il freddo, passato notti con 5 gradi, che per la Sardegna sono davvero pochi. Insomma, è stata una primavera che sembrava un inverno”.
Il momento più bello arriva invece proprio quando il gioco si fa duro, troppo duro. Come quando è stato costretto dal vento di Maestrale a fermarsi a Cala Luna e dormire in uno dei grottoni, con la luna piena sul mare. “Un’occasione per riflettere, per stare con me stesso. Sarà difficile dopo oltre un mese tornare alla normalità, mi sono adeguato ai ritmi dell natura. La nostra è un’Isola immensamente bella, mi ha regalato grandi emozioni. E dopo aver lasciato 33 giorni fa alle mie spalle la sella del Diavolo e ritrovarla oggi con quei colori spettacolari è stato qualcosa di unico”.
“Un’avventura dal sapore antico, fatta di sudore e pagaiate per gli oltre mille chilometri di coste, una più bella dell’altra, spiagge senza eguali al mondo che ospitavano le sue notti in tenda – dice Maurizio Vannini, presidente del Vespa Club di cui è socio Carlo, che in queste settimane lo ha supportato in questa bellissima avventura. E mare, tanto mare, che a volte ha preso a schiaffi il kayak…ma anche la faccia del nostro intrepido Carlo!”