Malori improvvisi, il cuore che si ferma e la vita appesa a un filo, anzi alle mani di chi in quel momento ha pochi istanti per evitare la tragedia. Non sono rari, anzi, la cronaca riporta molto spesso di episodi in cui purtroppo il lieto fine non c’è. Prevenzione, dunque, la parola d’ordine, anche istruendo i cittadini per imparare quelle poche e precise manovre che possono cambiare il destino.
La proposta giunge dalla dottoressa Sulis, anche consigliere comunale di Cagliari che attraverso i suoi ruoli ha inoltrato una richiesta al Comune di Cagliari. “L’arresto cardiaco improvviso rappresenta una delle principali cause di morte in Italia e un intervento tempestivo di rianimazione cardiopolmonare può aumentare significativamente le possibilità di sopravvivenza. Ogni anno, in Italia, si registrano migliaia di decessi per arresto cardiaco improvviso, con una media di circa 60.000 ( dati del 2023). La formazione in RCP consente ai cittadini di acquisire competenze fondamentali per affrontare situazioni di emergenza, migliorando la sicurezza della comunità” spiega Sulis. “Considerato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità e altre istituzioni sanitarie internazionali raccomandano la formazione di base alla rianimazione cardiopolmonare per tutta la popolazione e molti comuni italiani hanno già introdotto programmi simili con risultati positivi in termini di sicurezza e preparazione. Numerose associazioni ed enti del terzo settore svolgono, abitualmente , corsi di rianimazione cardio polmonare e potrebbero collaborare con le scuole ed enti con la finalità di formare un gran numero di cittadini all’ utilizzo di tecniche di rianimazione cardiopolmonare” Sulis chiede al sindaco e giunta di promuovere l’introduzione di corsi di rianimazione cardiopolmonare nelle scuole e negli uffici pubblici della città di Cagliari, di collaborare con esperti del settore sanitario, associazioni e enti di formazione per definire un programma adeguato alle necessità della cittadinanza, di sviluppare campagne di sensibilizzazione per informare i cittadini sull’importanza della rianimazione cardiopolmonare e sull’accesso ai corsi”. Non solo: anche di “valutare la possibilità di aumentare l’ installazione di defibrillatori semiautomatici (DAE) in punti strategici della città, garantendo la formazione del personale preposto al loro utilizzo”.













