Cagliari, il Sardegna Pride si farà: il Tar sospende la tassa sul corteo di 7450 euro

I giudici accolgono il ricorso dell’Arc e sospendono il pagamento imposto dal Comune. Il maxi corteo arcobaleno per la difesa dei diritti Lgbtq confermato per il sei luglio prossimo. L’Arc: “Siamo contenti che anche i giudici abbiano riconosciuto il valore pubblico e politico della manifestazione”


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La tassa di 7450 euro, prevista dal Comune il dodici giugno scorso con tanto di delibera del commissario straordinario Bruno Carcangiu viene “stoppata” dal Tar. L’Arc, attraverso l’avvocato Giulia Andreozzi, ha vinto il ricorso presentato contro il Comune. Per i giudici, il Sardegna Pride non è un evento organizzato da un privato, ma si tratta bensì di un evento “di rilevanza pubblica” e che non ci sono “fini di lucro per gli organizzatori”. Una vittoria per gli organizzatori del maxi corteo arcobaleno in programma il sei luglio prossimo a Cagliari. Come si legge nelle tre pagine della sentenza, i giudici danno ragione agli organizzatori della manifestazione e fissano, per il trentuno luglio prossimo, “la trattazione collegiale”. Dopo aver sfondato il tetto dei diecimila euro di donazioni ricevute via Facebook, quindi, il Sardegna Pride conquista un’altra vittoria: almeno per il momento, infatti, non dovrà versare le migliaia di euro “di oneri dovuti a carico dell’associazione Arc Onlus per servizi resi dalla Polizia Locale in occasione della manifestazione”. Non solo: la tassa comunale, stando ai giudici, dev’essere versata per gli eventi “organizzati da privati, che prevedono un lucro per i soggetti organizzatori e per i quali vi è assenza di un interesse pubblico rilevante”.

 

Felice, ovviamente, il portavoce dell’Arc, Carlo Cotza: “Siamo molto contenti di questo risultato, i giudici del Tar hanno pienamente riconosciuto il valore pubblico e politico della nostra manifestazione”.


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