Cagliari, un altro episodio che solleva interrogativi sulla professionalità e l’attenzione ai pazienti presso il pronto soccorso del nosocomio per eccellenza del capoluogo. A raccontarlo è la madre di un ragazzo che, dopo un infortunio a scuola, ha vissuto un’esperienza surreale con la gestione dell’assistenza sanitaria. L’incidente è avvenuto durante l’orario scolastico. Allertata dagli insegnanti, la madre si è recata immediatamente a prendere il figlio e lo ha accompagnato al pronto soccorso, con il sospetto di una frattura al mignolo della mano destra. Dopo aver effettuato il triage alle 14:30, madre e figlio erano consapevoli che, essendo un codice bianco o verde, l’attesa sarebbe stata lunga. Tuttavia, ciò che ha lasciato indignata la donna è stata la superficialità della visita medica ricevuta. “Alle 17:18 siamo stati finalmente chiamati”, racconta.
“La dottoressa ci ha accolti con una valutazione sommaria e frettolosa, dichiarando che la frattura poteva esserci, ma che, essendo l’infortunio appena avvenuto, non sarebbe stata visibile in radiografia”. Una spiegazione che ha lasciato perplessa la madre, la quale ha chiesto se non fosse comunque opportuno effettuare un esame radiografico e la relativa immobilizzazione del dito. La risposta della dottoressa è stata la seguente: “Meglio aspettare una settimana, applicare del ghiaccio e, se il gonfiore persiste, fare la lastra successivamente”. La visita, durata appena otto minuti, si è conclusa con un referto che indicava una semplice tumefazione della falange intermedia e un consiglio generico di tenere il dito immobilizzato applicando del ghiaccio più volte al giorno, tenendo il tutto sotto controllo presso il medico curante. “Sono rimasta basita”, prosegue. “Il dito è stato bloccato in modo approssimativo, senza una stecca adeguata, unitamente al referto ci è stato consegnato un ticket di pagamento di 25 euro per una visita che non ha portato a nessuna reale diagnosi”. “Lo porterò sicuramente in una struttura a pagamento affinché venga effettuata una lastra e qualora ci sia una frattura da un bravo ortopedico”. “Si può essere nelle mani di questi medici?”, conclude.










