Cagliari, il “black friday” non decolla: “Facciamo gli sconti ma non potremo mai competere con l’online”

Solita storia, o quasi. I negozianti del centro propongono sconti, non sempre sino al 50%, ma nelle prime ore sono pochi gli affari. Franco Fozzi: “Se vendo su internet solo io resterò schiacciato da Amazon”. Francesco Della Maria: “La gente acquista più orologi e meno gioielli, ho un sito internet ma appartengo alla generazione dei vecchi bottegai da banco”. GUARDATE le VIDEO INTERVISTE


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Il successo non era garantito, anzi. E difficilmente, al momento della chiusura delle case, salvo qualche eccezione, ci sarà. Il “black friday” in ordine sparso dei negozianti cagliaritani delle vie centrali dello shopping sta regalando ben poche emozioni. Non tutti scontano al 50%, poi c’è chi non lo fa per scelta e, complice una giornata con pioggia a intermittenza, la situazione è già abbastanza chiara. Le ore degli “sconti pazzi” non riempiono via Alghero, via Garibaldi e via Manno. Nessuna fila fuori dai negozi, i commercianti stanno sull’uscio in attesa dei clienti, sperando di intercettarli con i cartelli posizionati sulle vetrine. Ma l’impresa pare ardua, e con l’online che detta legge la partita è già persa. Franco Fozzi, storico commerciante di via Garibaldi ed ex presidente del consorzio che ha riunito, per vent’anni, i venditori di abbigliamento e oggettistica nei chilometri “commerciali” del centro del capoluogo, lo sa benissimo: “Faccio il ‘blak friday’ perchè la stagione è andata lenta, spero di recuperare ciò che non ho avuto prima. Se non lo faccio ora lo faccio dopo, e se alcuni miei colleghi non partecipano non siginifica niente”, perchè “altri lo fanno e non voglio restare fermo. Siamo tartassati dal web e dalle grandi ditte che fanno sconti tutto l’anno, non potremo mai competere con l’online”, afferma tagliente Fozzi. E perché? “Dovremmo vendere tutti su internet, io da solo non posso competere con Amazon, se invece online ci fossero cento nostri negozi con tanta varietà di prodotti sarebbe diverso e avrebbe senso. Impossibile recuperare gli svantaggi verso i grandi gruppi, da soli si fa poca strada e non potrò mai vendere ai prezzi dell’online perchè le spese del mio negozio sono superiori, in proporzione, a quelle di chi è solo sul web e non ha spese fisse”.

 

 

In via Manno lo storico gioielliere Francesco Della Maria non ha affisso i cartelli con le percentuali di sconto, preferendo un “black friday” ristretto “a dei post sui social. Su alcuni prodotti faccio il 50 per cento di sconto, su altri no perchè vendo oggetti soggetti alle quotazioni dei mercati”, cioè orologi e anelli. Vanno più i primi dei secondi, “ma a dicembre contiamo di recuperare. Penso che ogni iniziativa che possa stimolare il commercio sia la benvenuta”, osserva, “io ho un sito internet ma, attualmente, non è molto attivo. Faccio parte della vecchia generazione dei bottegai da banco. I guadagni? Sono in leggera risalita”. Ma non abbastanza per sorridere.


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