Il terremoto, alla Marina di Cagliari, è già in atto. Il nuovo piano di risanamento acustico deve essere ancora votato dal Consiglio comunale, ma i ristoratori si stanno già strappando i capelli. Per loro, più che lo stop ai tavolini anticipato all’una di notte, pesa come un macigno il nuovo conteggio degli spazi esterni, che li priva di una buona fetta di coperti. E sullo sfondo c’è la guerra, “eterna”, con qualche gruppo di residenti, non tutti, che si lamentano per il rumore e il caos soprattutto nei weekend. La sforbiciata rischia di portare in parallelo a licenziamenti di cuochi e camerieri e, nelle peggiore delle ipotesi, alla chiusura per fallimento. Già il periodo non è florido, tra bollette alle stelle e aumento dei prezzi. Raffaele Mameli, titolare di un ristorante tipico carlofortino in via Sardegna, ha già fatto i conti: “Ho 23 tavoli, ne perderò almeno nove. È assurdo, da me il rumore non esiste, è tutta una guerra che va avanti da anni tra i residenti e noi. Già abbiamo il disastro di via Roma chiusa, facendo così veramente ci saranno attività che chiuderanno. Mi domando”, aggiunge Mameli, “perchè il Comune non intensifichi i controlli nei minimarket che vendono alcolici a ogni ora, qui alla Marina, ai ragazzini. La sera, soprattutto venerdì e sabato, ho paura ad attraversare il rione per andare a prendere l’auto, tra stranieri e ragazzini di 14, 15 e sedici anni ubriachi”.
Contrario ai tagli anche un decano della ristorazione, Luigi Dedoni, titolare di vari ristoranti e un albergo: “Alcuni giorni, nel weekend, abbiamo il pienone, nel resto della settimana no. Ma il Comune e il sindaco non hanno altro da fare?”, chiede, polemico: “Ci sono centinaia di problemi in città, a Cagliari la metà dei ristoranti sta per fallire per un motivo o per un altro I cittadini si lamentano per il rumore? Ci si deve lamentare nella vita solo quando non si riesce a comprare il pane per mangiare. Tutti noi ristoratori diamo lavoro a centinaia di dipendenti. O al Comune sono tutti fuori di testa o non capiscono la reale situazione. Vengano pure da noi a chiedercela, stiamo a galla per miracolo. Basta farsi un giro dal lunedì al giovedì alla Marina, lavorano pochissimi ristoranti”.











