Sul banco degli imputati ci saranno i vertici storici dell’Aias, l’Associazione Italiana Assistenza Spastici in Sardegna per stipendi non pagati e convenzioni sospette: a rispondere alle accuse di aver girato 20 milioni di euro destinati ai dipendenti nei conti delle proprie società saranno Vittorio, Anna Paola e Alessandra Randazzo, referenti anche della Fondazione Stefania Randazzo. Il giudice dell’udienza preliminare ha disposto il rinvio a giudizio contestando, a vario titolo, i reati di peculato, truffa, indebita percezione di erogazioni pubbliche e bancarotta. Per Alessandra e Anna Paola è stata aggiunta anche l’imputazione di falso ideologico.
Il procedimento nasce da un’indagine coordinata dal pubblico ministero Andrea Vacca. Secondo la ricostruzione dell’accusa, mentre i dipendenti scendevano in piazza per protestare contro i mancati stipendi, parte dei fondi derivanti dalle convenzioni pubbliche per l’assistenza sarebbe stata dirottata verso altre società riconducibili alla famiglia, tra cui la fondazione, accusa che la difesa respinge.
Sono già circa 150 gli ex dipendenti che hanno deciso di costituirsi parte civile.
Il processo, che si annuncia complesso e articolato, dovrà fare luce su una delle vicende più controverse della sanità sarda, che intreccia il destino di centinaia di lavoratori, i bilanci di un’associazione storica e il diritto alla cura di pazienti fragili.









