Mini serrata dei pescivendoli ieri mattina, nel mercato civico provvisorio di piazza Nazzari, che ospita temporaneamente i commercianti in attesa dei lavori di riqualificazione dello storico mercato di San Benedetto. La manifestazione, durata pochi minuti e circoscritta a una delle corsie dei box destinati alla vendita del pesce, si è svolta in forma pacifica. Le saracinesche sono state abbassate per un breve lasso di tempo, prima che la situazione tornasse alla normalità. Più che una protesta organizzata, si è trattato di un gesto simbolico per attirare l’attenzione dell’amministrazione comunale su alcune criticità relative alla nuova sistemazione. “
Le proteste vere le facciamo attraverso il nostro rappresentante del reparto ittico, lì si interloquisce con l’amministrazione, ove sorga un problema non di poco conto”, ha spiegato Giuseppe Mulas, uno dei venditori di pesce. Non tutti gli operatori condividono lo stesso grado di malcontento, ma una preoccupazione comune riguarda la disparità nella posizione delle corsie, che penalizzerebbe alcuni box in termini di visibilità e afflusso di clienti. “Qualcuno è più scontento rispetto ad altri, soprattutto per quanto concerne la disparità di posizionamento delle corsie che non permettono a tutti i boxisti di pesce di avere lo stesso afflusso di clientela, anche in virtù degli ingressi meno visibili”, ha aggiunto Mulas. In effetti, l’ingresso di via Sant’Alenixedda tende a indirizzare i visitatori verso i reparti di frutta e verdura, mentre le corsie dedicate al pesce rimangono più defilate. Nonostante alcune criticità, il clima tra la maggior parte dei commercianti non è teso né allarmante. “Sicuramente è necessaria una revisione degli ingressi, di cui alcune persone non sono a completa conoscenza, in modo da poter raggiungere anche i reparti più difficili da trovare. L’amministrazione dovrebbe dal nostro punto di vista pubblicizzare un po’ di più la nuova struttura, spiegarne meglio la disposizione”, ha concluso Mulas. Gli operatori auspicano dunque un dialogo costruttivo con il Comune, affinché vengano apportati i necessari miglioramenti. La nuova sede, in attesa del ritorno a San Benedetto, può ancora essere ottimizzata per garantire equità e visibilità a tutti.