Cagliari, guerra di tutti contro tutti: rapine, lesioni, minacce, spaccio, presenza durante la notte di moltissimi ragazzini ubriachi, vendita di alcolici ai minorenni “sono diventati normali comportamenti trasgressivi/criminali”.
Luca Pisano, psicoterapeuta, Direttore Master in Criminologia IFOS, lancia un nuovo appello per intervenire a favore dei ragazzi: “Non si tratta di psichiatrizzare, “genitorializzare” o militarizzare La Marina e Stampace ma insegnargli il sano divertimento e segnalarli alla Procura Minorile” al fine di correggere la traiettoria evolutiva.
“Con la Carta di Piazza Yenne (2019) e ora quella di Stampace e La Marina, ho più volte indicato che cosa si può ancora fare per contrastare la formazione delle baby gang. Prima che sia troppo tardi”.
In sintesi, spiega Pisano, “ripristinare il senso del limite (educativo, sociale, giuridico) per frenare la pericolosa ricaduta nello stato di natura, il “bellum omnium contra omnes”. Quella guerra di tutti contro tutti per cui sono diventati normali i seguenti comportamenti trasgressivi/criminali: rapine, lesioni, minacce, spaccio, presenza durante la notte di moltissimi ragazzini ubriachi, vendita di alcolici ai minorenni. Sintomi della frattura del patto sociale”.
“Se invece si vuole comunicare che non è più possibile fare ciò che si vuole, e che quindi il patto sociale resiste, il limite deve essere visibile e credibile. Ecco perché servirebbe sul territorio una maggiore presenza di psicologi operatori di strada (ascolto e sostegno), di genitori (per vigilare: art 2048 c.c) e soprattutto di presidi di polizia, coinvolgendo eventualmente anche le reclute in formazione.
Non si tratta di psichiatrizzare, “genitorializzare” o militarizzare La Marina e Stampace, ma di ricordare – con la presenza – che il mondo degli adulti esiste ancora”.
Molti adolescenti che frequentano il centro di Cagliari, risiedono nell’hinterland, “i sindaci della città metropolitana dovrebbero organizzare, nelle scuole medie, attività di formazione sulle uscite serali. Con l’obiettivo di rilasciare un “patentino” abilitante al sano divertimento: “Esco Ma Penso”.
E poi serve un limite giuridico.
Tutti questi giovani che commettono reati devono essere segnalati alla Procura Minorile. Affinché sia data loro l’opportunità (con le adeguate procedure civili, amministrative e penali) di modificare la traiettoria evolutiva, attualmente focalizzata su identità negative”.
Occhi puntati anche su altri fattori, stesso discorso, infatti, vale “per alcuni commercianti che vendono alcolici ai minorenni.
Infine è necessario illuminare maggiormente il centro di Cagliari e permettere ai giovani provenienti da famiglie economicamente svantaggiate di svolgere attività sportive e musicali gratuitamente. Perché laddove non arriva la scuola in una regione dove la dispersione scolastica è intorno al 17%, lo sport e l’arte sono utili strumenti per prevenire la formazione di baby gang”.
Purtroppo, fino ad oggi prevale il diniego delle realtà: “Fare finta di niente e continuare ad affermare che Cagliari è una città sicura.
Ma uno slogan vale più dei fatti?”.








