“Il Signore ti ha visto troppo fragile e ha deciso di accoglierti tra le sue braccia per non farti soffrire. Riposa in pace. Ciao Mario”. Una frase con la sua foto abbracciato all’inseparabile cane, e intorno fiori e luci per ricordare Mario Carboni, il clochard di via Dante morto a 46 anni dopo essersi suicidato due giorni fa. Una vita fatta si sofferenza, senza parenti e senza un lavoro, costretto a vivere grazie all’elemosina dei passanti.
Quasi un anno fa, il 26 marzo, il clochard conosciuto come “l’olandese” era stato pestato a sangue: calci e pugni che gli avevano provocato traumi facciali e la frattura di una costola. Un episodio per cui era stato poi denunciato per lesioni un barista della via. Poi uno spiraglio di luce grazie all’aiuto di alcuni volontari che di recente lo avevano sistemato in una stanza di un appartamento pagando di tasca propria le spese. Ma non è servito, la solitudine e la sofferenza avevano già segnato la triste vita di Mario Carboni, tanto da decidere di porre fine alla sua esistenza. Al suo posto in via Dante, proprio in quel tratto di marciapiede che Mario aveva trasformato in dimora, ora rimangono una sua foto ricordo e dei fiori. Foto del gruppo facebook “Cagliari Capitale”.










