L’ARNAS G. Brotzu risponde con una nota ufficiale alla protesta di questa mattina organizzata da USB Sanità davanti all’Ospedale Oncologico Businco. Il sindacato ha manifestato contro il blocco delle sale operatorie e il trasferimento temporaneo delle attività chirurgiche presso il Presidio San Michele, giudicando la misura penalizzante per pazienti e personale sanitario. In risposta, l’ARNAS ha voluto rassicurare la cittadinanza: “L’assistenza è garantita, la qualità delle cure resterà invariata”. La Direzione ha annunciato l’imminente avvio dei lavori di ristrutturazione e ampliamento del blocco operatorio del Businco, centro di riferimento regionale per la cura delle patologie oncologiche. Il progetto, finanziato con 11 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), prevede la ristrutturazione di due sale esistenti e la realizzazione di due nuove sale operatorie, dotate di tecnologie avanzate e spazi moderni. Per assicurare la continuità dei servizi durante i lavori, a partire dal 12 aprile le attività chirurgiche delle strutture di Ginecologia Oncologica, Chirurgia ed Endoscopia Interventistica Toracica e Chirurgia Generale Oncologica saranno temporaneamente trasferite al Presidio San Michele. Nel dettaglio: La Ginecologia Oncologica manterrà le attuali sedi di degenza sia al Businco che al San Michele. La Chirurgia ed Endoscopia Interventistica Toracica sarà collocata nell’ala nord del settimo piano del San Michele, con una nuova sala endoscopica già predisposta. La Chirurgia Generale Oncologica proseguirà l’attività nello stesso piano. La Direzione sottolinea che questa soluzione, seppur temporanea, è stata pianificata con attenzione per garantire un percorso assistenziale unitario e sicuro, preservando il numero degli interventi programmati e tutelando il benessere dei pazienti. USB Sanità, dal canto suo, ha avanzato una proposta alternativa considerata “concreta e attuabile”: la riconversione del secondo polo del piano oncologico, attualmente utilizzato come deposito, in un nuovo blocco operatorio, evitando così lo spostamento presso il San Michele.










