Piccoli e grandi problemi alla Casa dello studente di via Trentino. Una doccia? Certo, ma il rischio è che un’anta del box si stacchi e colpisca chi si sta lavando. Quando tira il vento? Meglio infilarsi sotto il piumone, perché soprattutto ai piani alti alcune finestre sono difettose e gli spifferi sono continui. Mangiare nel poco tempo a disposizione tra le lezioni della mattina e quelle del pomeriggio? Un’odissea, i posti a sedere sono circa 200 ma è frequentata da almeno il quadruplo degli universitari. E, dentro la Casa dello studente, uno dei due ascensori è ko. Vita da universitari fuorisede tra le difficoltà, in altre parole: non solo quelle “classiche” nelle varie facoltà, ma anche nelle stanze del casermone di via Trentino.
“Le docce cadono a pezzi e sono piene di ruggine. Il pericolo è che ci cadano addosso. La mensa è sempre piena, il nostro alloggio qui non è molto piacevole”, dice Giovanna Frongia, studentessa 19enne di Economia originaria di Samugheo. “Da inizio ottobre uno dei due ascensori è guasto, nessuno interviene. La mensa è sempre presa d’assalto, anche 40 minuti di fila per poter mangiare”, dice Roberto Sanna, di Sant’Antioco, studente 21enne di Tossicologia. “Infissi delle finestre rotti, porte vecchie o addirittura bucate. Ai piani alti il vento, quando soffia forte, entra nelle camere. Per colpa delle code in mensa i ritardi alle lezioni sono quotidiani”, sostiene Martina Escana, 20 anni, da Villaspeciosa a Cagliari per studiare Filosofia, già al secondo anno da inquilina della struttura. “La mensa è sempre strapiena, le file sono interminabili. Le camere ai piani alti sono troppo esposte al vento, scegliere la stanza più accogliente è come fare un terno al lotto, anche se con l’esperienza capisci che quelle ai piani bassi sono migliori”.










