Le urgenze? Rispettate: una carie o un dente ballerino non possono attendere. Le visite di routine? Rimandate, spesso, principalmente per la “paura” legata al Coronavirus, ma anche per una questione di risparmio. La pandemia colpisce anche i dentisti: a oggi sono tra le categorie tagliate fuori dai “ristori” del Governo Conte. Il loro settore non compare e, negli ultimi giorni, è arrivata la protesta ufficiale, a livello nazionale, della categoria. La musica non cambia di molto nemmeno a Cagliari: “clienti in calo, da marzo a oggi è un disastro”, afferma più di un dentista. Le spese non mancano, tra dispositivi di protezione individuale e sanificazioni da dover svolgere, praticamente, ogni giorni. Poltrone, strumentazione, pavimenti e pareti: i soldi “extra” escono dalle tasche e, a fine mese, i guadagni sono in calo. L’appello è uno e chiaro: “Il Governo deve aiutare anche noi, con i ristori o prevedendo sussidi”, quindi sempre denaro, “per sostenere le spese legate alle sanificazioni”.
Simone Cirillo, 48 anni, fa il dentista dal 1996 e ha due studi, a Decimomannu e a Cagliari: “A marzo ho deciso di chiudere per una questione di coscienza anche se non ero obbligato a farlo. I pazienti arrivavano spaventati. A maggio ho riaperto, ma ora la situazione è nuovamente degenerata. Ho rinunciato a tutti i benefit del mio ente provvidenziale, mi sto rimboccando le maniche per sacrificarmi e ho anticipato gli stipendi delle mie assistenti”, racconta. Però, c’è più di un però: “Il Governo non ci ha dato ristori, deve aiutarci, almeno dandoci aiuti per le spese effettuate per acquistare il materiale per sanificare gli ambienti: ho comprato un macchinario all’ozono, un aspiratore chirurgico, il consumo di guanti e camici sterili è moltiplicato e i clienti sono calati del 30 per cento”, dichiara Cirillo. “Vengono per le urgenze, poi per continuare le cure iniziate in molti saltano le nuove visite. Mi sento abbandonato dal Governo”. Parere condiviso da Marcello Contu, dentista cagliaritano di 53 anni: “Mi sono capitati dei lavori importanti tutti insieme. In quest’ultimo mese non ho avuto cali ma, da marzo a oggi è stato un disastro, la gente veniva solo per le urgenze per paura del virus. Il calo, anche nell’ultimo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, c’è stato. Ristori? Come minimo, lo stato deve darci sussidi per sanificare e acquistare guanti e mascherine monouso, disinfettanti, calzari, camici, cuffiette e visiere”, afferma, “Ho avuto tante spese in più di questo tipo, bisogna aiutare tutto il settore della sanità, compresi noi dentisti. La mia assistente alla poltrona ha fatto mesi in cassa integrazione, ora ci sentiamo più abbandonati quando, invece, dovremmo essere protetti: la salute del cittadino è un bene primario e dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter sopravvivere in una situazione complessa. È molto antipatico”, chiosa il 53enne, “avere tanti doveri ma pochi diritti”.










