Ha il polso della situazione in tempo reale, Fausto Mura, presidente di Federalberghi sud Sardegna e rappresentante legale dell’albergo Califfo di Quartu: “I ristori? A tutti è arrivato il primo, il secondo solo a qualcuno, ma rispetto alle necessità le cifre sono realmente ridicole. Un calo? È dire poco, è un crollo totale, e in tutti gli alberghi della Sardegna: il 90 per cento sono chiusi e quelli aperti lavorano con un regime di insussistenza. Viste le ultime regole non c’è nessuna speranza di avere qualche ricavo congruo durante le feste di Natale. In estate abbiamo lavorato abbastanza bene a luglio e agosto, poi è arrivato l’allarme della pandemia in Costa Smeralda e, già da settembre, abbiamo lavorato al minimo. È assurdo”, osserva Mura, “che non esista un piano nazionale o regionale che contempli il turismo all’interno di un piano sanitario legato alla pandemia”.
“Gli alberghi sono luoghi sicurissimi, non c’è stato un solo caso di pandemia”, dice il numero uno di Federalberghi sud Sardegna. “Il turismo non deve morire, all’interno del Pil sardo opera un posto di primissimo piano. Stanno protestando persino gli agricoltori, anche loro hanno un calo di fatturato dovuto al fatto che non ci sono turisti. Senza turismo saremo tutti più poveri, tanti albergatori sardi temono di non poter riaprire, le liquidità sono finite e i debiti continuano a salire mentre le banche non hanno aperto i rubinetti. Non si sa come sarà 2021, molte strutture non potranno riaprire” perchè gli albergatori sono “strozzati dai debiti. Lancio un allarme sulla stagione 2021, non c’è alcun piano né pandemico né di sviluppo economico che possa permettere al turismo di ripartire”.









