“Cagliari, clamorosa sentenza sui derivati: contratti nulli, il Comune recuperi i soldi dei cittadini”

La deputata Emanuela Corda dopo la sentenza: “Uno strumento finanziario che ha portato via alle tasche dei cagliaritani un equivalente di 1,170.593,02 euro solo nel 2016, 988.859,38 nel 2017, 894.188,47 nel 2018, 794.928,15 nel 2019. Il sindaco intervenga subito”


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«Clamorosa sentenza sui derivati: i contratti sono nulli. Il Comune di Cagliari provveda a recuperare, se non l’avesse già fatto, i soldi dei cittadini».

Sono la parole della deputata del Movimento Cinque Stelle Emanuela Corda che spiega proprio come Cagliari sia tra i dieci comuni d’Italia che pagano più spese alle banche a causa dei contratti derivati (swap).
«Uno strumento finanziario che ha portato via alle tasche dei cagliaritani un equivalente di 1,170.593,02 euro solo nel 2016, 988.859,38 nel 2017, 894.188,47 nel 2018, 794.928,15 nel 2019. Il sindaco intervenga subito».
Occorre porre subito fine a questo spreco di risorse che nel tempo ha causato buchi di bilancio in diversi comuni.
«Una condizione che pesa gravemente sui cittadini, e che questa amministrazione si trascina dal 2005, anno in cui per la prima volta si impegnò ad utilizzare questo strumento finanziario i cui contratti – in una recente sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite che ha visto il comune di Cattolica vincere contro le banche, (n. 8770 del 12 maggio 2020) – sono stati dichiarati nulli. Per questo chiediamo con urgenza al sindaco di Cagliari e all’amministrazione di intervenire immediatamente, se non l’avessero ancora fatto, in difesa delle risorse dei cittadini: la sentenza in questione libera di fatto gli Enti Locali dalla gravosa incombenza dei derivati».
Il Comune di Cagliari aveva emesso un titolo di obbligazione il 23 dicembre per un ammontare di 41.017.000 con scadenza prevista per il 23 dicembre 2025 e pagamento in unica soluzione.
«Attualmente è vigente un contratto (Rate Swap con Collar) – continua Coda – che riduce l’esposizione ai rischi di elevato rialzo dei tassi di mercati a fronte del quale il Comune di Cagliari corrisponde alle banche elevati tasse d’intesse. Un’operazione che serve per versare le quote di capitale periodicamente al fine di evitare la concentrazione dei pagamenti alla scadenza del titolo obbligazionario. Ma che per la legge ora è considerata inaccettabile insieme a tutto questo sistema dal momento in cui queste operazioni avevano finalità speculative e aleatorie non ammesse sulla contabilità pubblica, non erano presentate in modo trasparente, non erano approvate dal Consiglio Comunale. Serve un intervento immediato e informare la comunità dell’esito di questa che potremmo definire una vera e propria scommessa d’azzardo con i soldi dei cittadini, e che potrebbe generare pesanti ripercussioni negative sulle future generazioni essendo alto il rischio di ulteriori perdite economiche elevate».


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