Dal 1972 in via Einaudi, poi il trasferimento nel 1989 in via Lai, nel cuore di quel quartiere di San Benedetto dove la crisi sta facendo una strage silenziosa del commercio. La galleria d’arte Lelii, aperta da Gennaro – scomparso qualche anno fa – e dalla moglie Diana, chiude per sempre: “Motivi personali e commerciali. Avrei voluto cedere il negozio a miglio figlio, ma non si può vivere aspettando di vendere un quadro al mese e non tutti i giorni”, dice la Di Dionisio, sessantaquattro anni. Lì, nei metri quadri che ormai sono prossimi all’affitto, hanno trovato spazio tanti pittori, “anche famosi, sia sardi sia italiani. Nel 1989 il commercio era fiorente e c’erano anche meno tasse”. Sono soprattutto i troppi balzelli ad aver assestato il colpo da ko all’attività: “Hanno influito soprattutto loro, le tasse”.
Un rione senza vita, senza eventi e con la grana dei parcheggi a pagamento, San Benedetto: “Il Comune non ha mai organizzato nulla, poteva ravvivare il mercato, anche i banchi esterni”. E poi, immancabile, il momento amarcord: “Il ricordo più bello è mio marito, orgoglioso di aver aperto qui” ventinove anni fa, “dopo aver fatto i lavori dentro il locale. Il più brutto? Adesso, la chiusura. Il Comune deve aiutare noi commercianti, anche per invogliare i giovani ad aprire nuove attività”










