I rossoblù di Gianfranco Zola sembrano aver perso l’entusiasmo e le motivazioni che avevano riacceso la luce in una squadra in confusione e priva di certezze dopo l’esonero di Zeman. Con le due vittorie con Cesena e Sassuolo i rossoblù sembravano aver trovato la strada giusta per uscire dalle sabbie mobili di una classifica molto pericolosa che vede attualmente il Cagliari terzultimo a 4 punti dalla zona salvezza. Ma la situazione si è complicata con le sconfitte di Bergamo, con l’Atalanta e in casa con la Roma. Alcuni giocatori sembrano bloccati e giocano col freno a mano tirato. Avelar,oltre ad avere problemi fisici ,ha perso il sorriso e poco propositivo e gioca col freno a mano tirato. Il brasiliano sembra molto condizionato dalla posizione e dalle indicazioni del tecnico che gli chiede di non superare la metà campo. Sau sembra aver smarrito le sue certezze e le ultime prestazioni dimostrano poca serenità e la difficoltà di giocare in un ruolo che non è il suo. La squadra ha perso entusiasmo e sono riemersi tutti i limiti di un gruppo ancora alla ricerca della sua vera dimensione. Col Torino si è rischiato di perdere e solo una prestazione straordinaria di Donsah e i miracoli di Brkic, deludente con la Roma e decisivo invece con i granata, hanno salvato i rossoblu dalla terza sconfitta consecutiva. Ma cosa succede al Cagliari ? A mio parere manca una figura carismatica che faccia da cuscinetto tra la squadra , l’allenatore e la società. Un uomo con una forte personalità è un grande carisma,come fu Riva, ai tempi di Tiddia e Delogu. E ora su Zola arrivano le prime critiche e c’è chi dice che sia più amico dei giocatori e meno allenatore . La squadra è fragile e psicologicamente sta pagando le forti pressioni dell’ambiente, i giovani stanno soffrendo il ritorno dei senatori e si sentono messi in disparte . Gli unici che hanno portato un certo buon umore sono Cop, il croato definito il napoletano e M’Poku che gioca e si diverte col gruppo. Loro sembrano ancora disincantati e cercano di risollevare l’umore di un gruppo che sembra caduto in depressione. Ora occorre essere uniti e trovare le energie nervose per ripartire e ritrovare la voglia di giocare liberando la mente dagli inevitabili condizionamenti in campo e fuori. Il campionato è arrivato ad un bivio e saranno
decisive le scelte del tecnico chiamato a ridare certezze e proseguire con un modulo adatto alla caratteristiche dei giocatori in organico per mantenere gli equilibri . Ogni partita diventerà una finale e dovremo giocarcela con tutti al di la ddl nome e della classifica. E lunedì arriva l’Inter.













