Cagliari, boom di presenze per Monumenti Aperti. E in tanti hanno ammirato uno deio gioielli più belli, la Cripta di santa Resistuta che potete vedere in questo video.
Lungo la via del santo più venerato dai cagliaritani, precisamente in via S.Efisio n. 14, si trova un ambiente ipogeo, scavato nella roccia calcarea, suddiviso in piccole stanze e cunicoli.
E’ la cripta di Santa Restituta che, da semplice grotta in epoca tardo-punica e dopo un lungo periodo di abbandono, è divenuta il luogo in cui si venerava la santa martire di origine africana.
In seguito alla donna furono attribuite origini locali e ritenuta la madre di Sant’Eusebio. Lo stesso canonico Giovanni Spano (illustre studioso al quale dobbiamo una dettagliata descrizione della Cagliari Ottocentesca) ci dice che la chiesa era ritenuta la casa ove nacque il santo Vescovo di Vercelli.
Sono tante le storie di devozione legate a questo luogo, alcune oltrepassano la fede sfiorando il feticismo e la superstizione; in uno dei tanti piccoli ambienti del sotterraneo si trova una mezza colonna di marmo (attribuita secondo alcuni al martirio della santa), venerata in passato dalle donne del posto con tale insistenza che venne murata per ordine dell’arcivescovo “onde impedire certi abusi che se ne facevano” (queste le parole di Giovanni Spano).
In un’altra delle camerette, ritenuta il luogo preciso del supplizio, si soleva far rotolare i bambini nella polvere per liberarli dal vaiolo.
In epoca moderna questo luogo venne scelto come rifugio dai cagliaritani, durante i bombardamenti del 1943, ma quelle mura sotterranee, lungi dall’essere un posto sicuro, finirono per essere la tomba per molti di essi. Il 17 febbraio del 1943 infatti, sotto le bombe, molti si accalcarono per entrare al suo interno, ma rimasero praticamente schiacciati perché l’ingresso era ostruito da un muro (eretto forse per lavori di manutenzione) che ne riduceva notevolmente l’ampiezza.










