L’iniziativa, intrapresa da Roberto Lepori, conta già mille adesioni per chiedere al Comune di riqualificare un’area in nome di chi ha segnato la storia isolana.
Le pareti, infatti, dedicate a tante persone che raccontano una storia, diversa per ognuno di loro: una strada segnata che non è stata dimenticata, un simbolo per tutti, per le nuove generazioni, soprattutto, che hanno il compito di tramandare il ricordo di chi, in modo diverso, è stato un simbolo per quei confini bagnati dal mare.
Non poteva mancare lui, Antonello Lai, “cronista di razza, anzi di strada. Il Joe Marrazzo casteddaio. Andava nei quartieri difficili: parlava, ascoltava e narrava le loro storie. Senza giudicare, percepiva e apprezzava l’umanità delle persone più umili. Non sono mancate le botte e le minacce di qualche mali cumbinau. Ci ha fatto ridere, ma anche riflettere. Da Motoretta, a Efisio Podda, Nico Bortis, per poi arrivare a fragu ‘e musciu musciu e ai cornigioni”. Per ogni nome, una descrizione da parte di Lepori, per promuovere questa iniziativa che, da tempo, porta avanti, senza arrendersi, mai. L’idea piace, assai, le proposte si susseguono come i nomi: “Giuseppe Dessì, scrittore con Villacidro nel cuore. Più volte bocciato a scuola, quindi per tutti noi c’è speranza. Premio Strega nel 72 con Il Paese d’Ombre. Iniziò anche a dipingere e ad esporre le sue opere nelle mostre insieme alla sua cara amica Maria Lai. Altri suoi importanti romanzi sono: I Passeri, Il Disertore, Lei era acqua. Scrisse numerose opere teatrali e si diede anche alla politica. A Inoltre, fatto conoscere le tradizioni e usanze sarde al grande pubblico italiano attraverso la sua cinepresa. Dopo la sua morte a Villacidro per omaggiare il loro illustre concittadino fu istituito il premio Giuseppe Dessì”.
Non può mancare un ricordo verso “Antonio Fara, barista sassarese, una vita spesa per aiutare gli altri. Un uomo buono, una persona altruista, che ha pagato a caro prezzo la sua generosità. Antonio era un’attivista per i diritti civili e aveva fatto parte del MOS. Tante battaglie per sostenere i diritti della comunità Lgbtq+, ma anche volontariato in favore degli ultimi, quei senzatetto che molti ignorano e disprezzano, senza un briciolo di umanità. Antonio è stato brutalmente ucciso il 22 Aprile del 2021 da un giovane ragazzo che aveva cercato di aiutare”.
Tra i tanti nomi che ogni giorno vengono scanditi nella pagina dedicata al parco, anche Luisa Manfredi, uccisa a 15 anni, con le fucilate che spezzarono i sogni di un’anima che non aveva colpe. Qualche voce fuori dal coro non manca, “i vertici del Comitato di San Sebastiano stanno raccogliendo le firme per opporsi, al posto del muro del ricordo, gradirebbero un campo da bocce”.
Ma intanto la raccolta prosegue, “io tutti i giorni raccolgo le firme al supermercato di via Castiglione civico 39, dalle 19 alle 20. Per chi volesse, lascio anche il progetto cartaceo ai firmatari”.