Via l’eucalipto, non senza polemiche, al loro posto parte l’invito, a lavori conclusi, verso le nuove generazioni a prendersi cura della fauna del luogo. La proposta parte dal consigliere di maggioranza Franco Magi che spiega: “Finalmente il lago di Poggio dei Pini, ancorché con i lavori di messa in sicurezza in corso e con ben poca acqua, è stato ripulito dall’immensità di essenze infestanti, in particolare eucaliptus, che ne avevano impedito, per oltre un decennio, la visuale, comportando peraltro un grande rischio per gli incendi. Chiunque transiti nella strada comunale che costeggia l’invaso, può finalmente scorgere le case di Residenza Lago, ammirando la straordinaria bellezza del sentiero lungo-lago. Ai pochissimi “nostalgici” di quell’orribile e pericoloso immondezzaio, ricordo che l’eucalipto è una pianta idrofora, responsabile di aver distrutto gli ecosistemi originari sardi, deturpato l’armonia del paesaggio, e impoverito la fertilità dei suoli”.
Magi ricorda inoltre che i primi esemplari arrivarono in Sardegna nella seconda metà del XIX secolo come parte del progetto del governo sabaudo di debellare la malaria e fu poi utilizzato un po’ ovunque per produrre legname poco pregiato e, negli anni ’60, per alimentare l’industria della carta. I numerosi studi scientifici sull’impatto delle forestazioni di eucalipto sul suolo e sulle acque sotterranee hanno contribuito ad alimentare la fama negativa della pianta in Sardegna e altrove in Europa. Particolarmente interessante è il caso della Galizia spagnola in cui da qualche anno si assiste all’emergere di vere e proprie squadre deseucaliptizadoras organizzate su gruppi di volontari il cui scopo è debellare l’eucalipto dal territorio e ripristinare il “patrimonio culturale” della montagna. “A conclusione dei lavori di messa in sicurezza del lago, proporrò che i bambini delle scuole primarie del nostro paese piantino nelle sponde del lago essenze autoctone, che salvaguardino la fauna del luogo, la cultura e la resilienza climatica quali lecci, ginepri”.