La “tradizione” dell’ultimo dell’anno trascorso, a cena, lontano dalle pareti domestiche, è in leggero calo nel cuore della città. Tra i tanti ristoranti della Marina – a pochi passi dalle piazze scelte dal Comune per gli eventi in musica – in molti, il 31 sera, saranno chiusi. Nessun menù, precofenzionato o alla carta, ma semplicemente serrande abbassate. Sembrano lontani gli anni d’oro delle prenotazioni a go go. Comunque, per chi può mettere mano al portafoglio, la scelta c’è, tanto a livello di cibo quanto a livello di prezzo.
Tra i piatti c’è il trionfo del pesce – gamberoni, seppie e spigole – ma anche la carne si difende bene – con gli intramontabili agnello e maialetto -. Immancabili, poi, lenticchie e cotechino e una bottiglia “magnum” di spumante, da aprire rigorosamente allo scoccare della mezzanotte. I prezzi? Per (quasi) tutte le tasche: la forbice va dai 40 fino ai 100 euro a cranio. E, almeno per l’ultimo dell’anno, vale il detto “più si spende più si mangia”. I menù più economici, infatti, propongono un giro di antipasti, due primi, due secondi e due contorni. Con quelli più “salati”, invece, si gioca al raddoppio, con un occhio anche alla qualità delle bevande, soprattutto dei vini. I ristoratori che hanno deciso di scommettere sul cenone del 31 si fregano le mani: il “tutto esaurito” è già realtà o, nella peggiore delle ipotesi, ci sarà appena qualche sedia vuota. Grasso che cola, in tempi di crisi.









